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Inaugurata l'installazione acquea InonDANT3 in Riva Vena a Chioggia

Per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, una mostra e l'installazione per celebrare il Sommo Poeta

In occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, è stata presentata questa mattina, nella Casa del Glicine in Calletta Cipriotto a Chioggia, la mostra pittorico-scultorea, insieme all'installazione acquea InonDANT3 in Riva Vena, dal ponte Scarpa a San Giacomo (già visibile al pubblico). L'iniziativa è a cura dell’associazione ClodiaCom.

«La ricorrenza dei 700 anni della morte di Dante è l’occasione per riflettere sulla straordinaria eredità che il Sommo Poeta ha consegnato ai posteri - commenta l'assessore alla Cultura e al Turismo di Chioggia, Isabella Penzo -. Un’eredità che Chioggia abbraccia sotto forma artistica, in un’estate che vuole essere all’insegna della rinascita, dopo tempi estremamente difficili. Le braccia e le mani che usciranno quest’estate dalle acque di Chioggia ci ricorderanno così la nostra forza, singolare e collettiva, unita al desiderio di tornare insieme “a riveder le stelle”». «Innumerevoli sono state le manifestazioni volte a celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, ma nessuna come questa, in assoluto - spiega la professoressa e co-curatrice Cristina Pappalardo – ideata da Sandro Varagnolo, Roberto Doria ed Emilio Pregnolato, ha coinvolto le arti quali la pittura, la scultura, la fotografia e la letteratura a 360 gradi».

Il co-curatore, professor Franco Fabris, spiega il perché della scelta del nome InonDant3. Per prima cosa, all'interno dell'intitolazione al posto della “E” appare il numero 3, che per Dante ha più significati: dalla trinità, alle tre guide, fino alle tre cantiche della Divina Commedia: inferno, purgatorio e paradiso. Poi all'interno dell'intitolazione appare il tema dell'acqua (termine “onda”) e anche “sponda”, come quella del Canal Vena in cui si colloca. Al tema dell'acqua si lega anche il dipinto dell'artista chioggiotto Sandro Varagnolo, che si sofferma sul viaggio che Beatrice compie verso il primo cerchio dell'Inferno. «Abbiamo lavorato molto sulla creazione artigianale delle braccia (realizzate tramite stampo, che non mira a renderle fedeli alla realtà) e sul movimento in acqua, tra gli aspetti che le differenziano dalla pregevole opera delle “grandi mani” di Lorenzo Quinn – spiega Sandro Varagnolo dell'associazione Clodiacom – abbiamo voluto celebrare Dante in quest'anno speciale e creare emozioni nel pubblico grazie a un progetto completo».

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