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Ca' Letizia, Vanin: «La mensa non si tocca, la povertà non è una vergogna da nascondere»

La Senatrice: ««Prima di chiudere si trovi un'alternativa senza relegare i più poveri nelle zone irraggiungibili del territorio»

«Cà Letizia non si tocca. Perché la povertà non è una vergogna da nascondere». La senatrice Orietta Vanin interviene sulle richieste di trasferimento della mensa dei poveri di via Querini. «Non è mai finita la discussione sulla presenza in centro a Mestre della mensa dei poveri della Associazione San Vincenzo. Accusata di degradare è in verità uno dei pochi punti di sostegno alle persone che hanno bisogno di un pasto perché non hanno più nulla - scrive Vanin - Se è vero che sempre più sono gli indigenti è altrettanto vero che servono aiuti e sostegni diversi».

Un insieme di problematiche ed emergenze si intreccia in città. «Mestre - prosegue Vanin - è la città dove lo spaccio sta distruggendo i nostri giovani e sono urgenti operatori di strada e educatori in presidio h24. Servono operatori per l'accoglienza dei migranti abbandonati per la strada, facili prede di spacciatori e delinquenza. Ma tutto questo non deve togliere valore al servizio dei volontari della San Vincenzo che “presidiano” con generosità la povertà della città, offrendo un piatto caldo».

Parte della maggioranza nell'amministrazione comunale ha chiesto nei giorni scorsi di trovare una nuova sede alla mensa, spiegando che questo è necessario a tutela della dignità dei bisognosi che si devono poter rivolgere con serenità al servizio. «Prima di chiudere si trovi un'alternativa sostenibile, in un luogo appropriato, senza relegare i più poveri nelle zone irraggiungibili del territorio - replica Vanin -. Qui non si tratta solo di decoro urbano, non bastano fiori o cuscini di cemento, servono politiche sociali attente, con adeguate risorse umane ed economiche, perché sempre più sono le famiglie, gli anziani e gli indigenti che hanno fame».

«La politica locale e nazionale non deve strumentalizzare la povertà ed il disagio per la campagna elettorale - afferma la senatrice - ma trovare soluzioni a un problema discusso da anni a Mestre, che non ha trovato negli anni una vera attenzione e investimenti per essere vicini a chi soffre. I poveri non sono un problema delle associazioni di volontariato o della curia. La povertà non deve essere nascosta perché “è brutta da vedere”, va gestita e accompagnata. A Mestre dobbiamo sempre e solo ringraziare i volontari della San Vincenzo, uomini e donne straordinari a servizio dei più fragili e più soli».

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