All'Angelo anche gli allergici si vaccinano grazie alla somministrazione frazionata
Tre delle quattro persone allergiche all'eccipiente Peg hanno chiesto comunque di essere sottoposte a vaccino contro il Covid. Il primo è stato il 27enne Imad Rouita
Imad Rouita è tra i rari casi di persone a rischio di reazione allergica al vaccino anti Covid (3 casi su 1 milione), ma è riuscito comunque a vaccinarsi: è stato possibile grazie alla vaccinazione frazionata effettuata in ambito protetto all'Angelo di Mestre. Il procedimento ha avuto successo, per lui come per un altro paziente che ha richiesto la stessa procedura. Nei prossimi giorni avverrà lo stesso con un terzo caso.
Allergie
Nell'Ulss 3 circa mille utenti (provenienti anche da fuori territorio) hanno segnalato una sospetta allergia chiedendo comunque di vaccinarsi: di questi solo quattro, dopo i test allergologici, sono risultati realmente positivi all’eccipiente polietilenglicole (Peg), unico elemento presente nel vaccino mRna (Pfizer e Moderna) riconosciuto come potenziale allergene. Hanno tra i 20 e i 50 anni d'età. Tre di questi quattro pazienti hanno comunque richiesto una modalità sicura per potersi vaccinare, e l’allergologo Andrea Zancanaro, specialista della Medicina interna dell'Angelo, ha proposto loro la vaccinazione frazionata: «Ogni dose - spiega - viene divisa in tre iniezioni somministrate in ambito ospedaliero a distanza di 20 minuti l’una dall’altra. Il paziente resta poi in osservazione per un'ora. L’efficacia è uguale, ma la tollerabilità molto più alta».
Imad, primo allergico a vaccinarsi
Il primo è stato Imad Rouita, veneziano di 27 anni che di mestiere fa lo sviluppatore informatico. Si era presentato al centro vaccinale di Mirano il 23 luglio per la prima dose e durante l'anamnesi aveva riferito di aver avuto in passato una reazione allergica ad un lassativo contenente il Peg. Il medico gli aveva suggerito una visita più approfondita, che effettivamnete aveva accertato l'allergia al Peg. Lui, però, non si è rassegnato e ha scelto l'opzione del frazionamento: «Voglio vaccinarmi», ha detto con convinzione al dottor Zancanaro. il 23 agosto ha fatto così la prima dose di Pfizer al pronto soccorso dell'ospedale, divisa in tre iniezioni. Tutto ha funzionato: nessuna reazione e nessun fastidio. Due settimane fa la seconda dose, anche in questo caso senza disturbi. «Sono grato ai medici e alla scienza - ha commentato - Grazie a loro anche io sono protetto».
Soddisfazione anche da parte del dg dell'Ulss 3, Edgardo Contato: «Questo dimostra che chi è davvero allergico al vaccino non solo si vuole vaccinare, ma nel nostro ospedale lo può fare in sicurezza e senza reazioni avverse. Persone come Imad sono simbolo della generosità verso l’intera comunità: superano la paura, i pregiudizi e gli ostacoli che incontrano lungo la strada, affidandosi alla medicina».