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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

In un pomeriggio ottanta identificati. Via 150 chili di cibo non sicuro in un'osteria

La polizia locale ha trovato il responsabile della spaccata in piazza Ferretto, la squadra mobile ha portato in carcere sei persone per furti, rapine e borseggi. La polizia amministrativa durante l'Alto impatto ha passato al setaccio locali, negozi e attività

Fermato l'uomo che ha spaccato la porta della drogheria Caberlotto di piazza Ferretto, martedì. Mercoledì verso le 23 gli agenti della polizia locale hanno riconosciuto e bloccato un senegalese quarantenne che sarebbe l'autore della spaccata alla storica drogheria in centro, dove ha rubato e fatto danni per diecimila euro. È uno degli ultimi episodi dell'allarme criminalità diffuso sia in terraferma che in centro storico, dove la squadra mobile della questura di Venezia ieri ha portato in carcere sei persone.

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Autori di furti, rapine, spaccate e borseggi. Tra loro ci sono il responsabile delle intrusioni fatte in alcune abitazioni a Marghera e un pusher del quartiere Piave che oltre a spacciare rubava e commetteva scippi contro i passanti. Al penitenziario veneziano sono finiti anche due autori di furti e spaccate in alcuni negozi del centro storico, rintracciati a Mestre, oltre al responsabile di una violenta rapina con il coltello denunciata tempo fa sempre nella città d'acqua.

«È il risultato di un'ulteriore attività investigativa portata avanti con un nuovo dispositivo coordinato dalla squadra mobile - spiega il questore di Venezia, Gaetano Bonaccorso - Si tratta di un gruppo di lavoro che sviluppa nel territorio, in affiancamento alle altre attività, azioni repressive finalizzate all'arresto e all'allontanamento di persone responsabili di reati». Durante il controllo straordinario del territorio mercoledì pomeriggio, la polizia ha trovato tre stranieri senza permesso e con precedenti che, assieme ai carabinieri e alla finanza, ha condotto nei centri di permanenza per il rimpatrio a Gradisca d’Isonzo in Friuli e a Macomer in Sardegna. Nel corso dell'Alto impatto la polizia amministrativa ha continuato poi a passare al setaccio i bar, i ristoranti, gli esercizi e i negozi del territorio, sequestrando in un'osteria di via Trieste a Marghera 150 chili di alimenti non sicuri, per mancanza di tracciabilità. Tutta la merce, eliminata dalla cucina del ristorante, dovrà essere smaltita a carico del titolare. Più di ottanta in tutto alla fine del giorno, le persone identificate, di cui la metà straniere.

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