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Cronaca Spinea / Via Unità, 7

La mattanza dell'oasi di Spinea, in arrivo i risultati degli esami sui corpi degli animali

Alcuni corpicini sono stati portati per le analisi all'istituto zooprofilattico di Legnaro, nel Padovano. Prende sempre più quota l'ipotesi che il colpevole possa essere stato la volpe

Per i responsi ufficiali serve ancora qualche ora, dopodiché mercoledì si saprà se sui corpi dei 130 animaletti dell'oasi Sos Natura di Spinea si sono avventati predatori a quattro zampe o, eventualità ben più preoccupante, a due. Insomma, se il colpevole della mattanza che ha fatto discutere tutta Italia sia stata la "volpe", che in tanti evocano, o qualche essere umano, magari aiutato da cani, con pessime intenzioni. Chi è convinto di questa tesi afferma che alcuni animali sarebbero stati schiacciati, e questo una volpe non potrebbe farlo. Altri sarebbero stati uccisi con degli uncini. 

Ferite che allo stato, ma è opportuno sottolineare che gli accertamenti dell'istituto zooprofilattico di Legnaro, nel Padovano, sono ancora in corso e dunque si è solo in una fase preliminare, non sarebbero state segnalate da chi è stato incaricato di ispezionare i corpicini di alcuni degli animali uccisi nelle notti di domenica e lunedì. "Questa è mafia", ha esclamato tramite il proprio profilo Facebook il gestore della struttura, Enrico Piva. Sulla vicenda sono intervenuti esponenti politici e dello spettacolo, così come i media nazionali. Intanto continuano da prassi anche gli accertamenti sulla documentazione e sui permessi su cui può contare Sos Natura, che è una onlus che sorge su terreno privato.

Anche se non è possibile allo stato escludere alcuna pista, le forze dell'ordine privilegiano sempre più l'ipotesi del raid compiuto da volpi o simili, in un periodo come questo in cui stanno insegnando alle proprie cucciolate a cacciare. Dunque questa spiegazione sembra prendere quota, ma come detto i risultati ufficiali devono ancora arrivare. Fino a quel momento, è inevitabile, ognuno continuerà ad avere le proprie ragioni. E sui social continueranno i dibattiti tra tesi contrapposte.

La gara di solidarietà intanto prosegue: una petizione su Change.org che chiede giustizia in poche ore ha raggiunto e superato le 10mila adesioni. In cantiere anche una giornata da trascorrere nell'oasi, in aiuto a Enrico Piva. Avviata anche una raccolta fondi, ma sono in tantissimi che in qualche modo stanno offrendo il proprio apporto al gestore della onlus, che (volpe o meno) ha subito un colpo durissimo da digerire.

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