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Cronaca

Truffa del finto poliziotto, dal conto di un pensionato spariscono 15mila euro

L'anziano si è rivolto ad Adico. Aveva intuito il raggiro, ma i truffatori sono riusciti comunque nel proprio intento

Un pensionato di Favaro ha visto svanire dal proprio conto corrente circa 15mila euro. La vittima, che si è rivolta all’Adico e ha presentato denuncia ai carabinieri, sarebbe stata raggirata da dei sedicenti rappresentanti della polizia di Stato, che gli avrebbero telefonato, intimandogli di chiamare un numero verde, perché era in atto una truffa a suo danno.

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A metà gennaio il pensionato accede all’app del suo istituto per verificare di aver ricevuto alcuni pagamenti. Poco dopo riceve una chiamata e inizia a interloquire con il truffatore, che si presenta come operatore dell’ufficio antifrode. Il furfante comunica che sono in corso verifiche nel suo conto essendo stata individuata un’operazione ritenuta sospetta, cioè la disposizione di un bonifico da 15mila euro per un beneficiario sconosciuto alla vittima del raggiro. Da lì, il delinquente indica alcune operazioni da eseguire per bloccare il pagamento.

Secondo quanto ricostruito da Adico, qualche ora dopo l'interlocutore viene chiamato da un altro numero, e l'interlocutore si presenza come agente di polizia. Questo gli consiglia di chiamare il numero verde del proprio istituto perché è in corso una frode ai suoi danni. L’uomo si insospettisce e chiama la polizia stessa, che smentisce di averlo contattato. Nel caos di una giornata frenetica, il primo falso operatore dell’antifrode si rifà di nuovo vivo, comunica che la truffa è ancora in corso e invita il pensionato di Favaro a procedere con alcune operazioni all’interno dell’app. Questa volta, dopo aver seguito alcune indicazioni del truffatore, si rende conto che qualche cosa non va e chiude la conversazione. Ormai però è troppo tardi, dal suo conto sono spariti quasi 15 mila euro.

«Siamo sconcertati dalla nuova modalità utilizzata - commenta Carlo Garofolini, presidente di Adico -. La truffa ora coinvolge anche falsi rappresentanti della Polizia di Stato e il problema è che, grazie alla tecnologia, questi delinquenti riescono a far apparire alla vittima il numero che vogliono. In questo caso, oltre a quello della banca anche il 113. Ci rendiamo conto che questa truffa è davvero difficile da individuare anche se ormai è in auge da almeno 4 anni. Come sempre, contestiamo la debolezza dei sistemi di sicurezza di questi istituti di credito che, pur conoscendo molto bene ormai le modalità del raggiro, non riescono a porne minimamente rimedio».

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