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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Quarto d'Altino

Irruzione nel capannone: chili di droga, mitra e pistole di rapinatori

Il "colpo grosso" stavolta lo fa la squadra mobile, che a Quarto d'Altino ha arrestato due persone. Una sarebbe autrice di due aggressioni

Sono entrati nel capannone convinti di trovare droga. Tanta droga. Ma il sequestro dell'alba di lunedì ha portato con sé diversi nuovi elementi su cui indagare per la squadra mobile di Venezia. Perché in almeno un caso si sono imbattuti non solo in spacciatori, ma anche in rapinatori. Del resto le armi requisite non lasciano spazio a dubbi, lanciate alla bell'e meglio nel campo adiacente a un capannone preso in affitto nella zona industriale di Quarto d'Altino. Sorpresi dall'arrivo delle forze dell'ordine, N.C., 54enne mestrino, e S.L., 41enne di origini sarde ma residente a Quarto d'Altino, avevano cercato in questo modo di minimizzare i guai in cui erano finiti fino al collo.

Gli agenti della squadra mobile, armati di decespugliatore, sono invece riusciti a scovare due pistole con matricola abrasa, dopodiché nelle abitazioni dei due è stata trovata un'altra pistola anch'essa con matricola abrasa e soprattutto un kalashnikov (si tratta del secondo sequestro in pochi giorni: "Un fatto preoccupante", ha sottolineato il questore Angelo Sanna). Non solo: la "lista" prosegue con maschere al neoprene, passamontagna e due auto rubate, una Mercedes (sparita ai primi di settembre da Mestre) e un'Alfa Romeo Giulietta (rubata il 19 settembre sempre nel Mestrino).

Droga, armi e passamontagna: il materiale sequestrato

Dunque i due sodali sono finiti entrambi in manette per spaccio di droga e detenzione di armi da guerra. Ma poi vengono contestati loro anche la ricettazione delle auto trafugate e una sfilza di altri reati. Il blitz all'alba di lunedì, dopo che gli uomini della squadra mobile attraverso intercettazioni erano riusciti a capire che sarebbe dovuto arrivare un grosso carico di stupefacente. Non si sbagliavano. Nel capannone, sito nella zona industriale di Quarto d'Altino, sono stati trovati 10 chili di marijuana e 50 grammi di cocaina. Erano stati trasportati per la maggior parte con un fuoristrada. Accertamenti sono in corso per stabilire da chi provenisse tanto stupefacente e pure a chi fosse destinato. Ma la parte più interessante è quella "inaspettata" dell'operazione: le armi. Nell'abitazione di Quarto d'Altino del 41enne, fino ad ora un cuoco incensurato, e nel garage in uso al 54enne mestrino, una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, sono stati sequestrati altri cinque chili di marijuana e 50 grammi di cocaina. Oltre alla Giulietta rubata.

Una delle tre pistole con matricola abrasa apparteneva in verità a una guardia giurata che venne rapinata e picchiata in zona Marghera nei mesi scorsi. Non solo l'aggressione, ma anche il furto di quella pistola di cui poi qualcuno aveva cercato di cancellare gli elementi identificativi. Un lavoro che però non è bastato, perché gli investigatori della Mobile sono convinti di avere incastrato il 54enne mestrino: sarebbe stato lui a perpetrare quella rapina, così come quella più recente (era il giorno di Ferragosto) al terminal di Fusina. E visto che in entrambi i casi erano presenti dei complici, le indagini non possono che continuare. Alle perquisizioni ha partecipato anche personale del Servizio centrale operativo della polizia, mentre i due complici sono stati arrestati e accompagnati nel carcere di Santa Maria Maggiore. 

"I cittadini non possono che sentirsi protetti grazie a questi uomini. Perché hanno lavorato giorno e notte in queste ore, dormendo se si riusciva un'ora al massimo - ha commentato il procuratore capo Luigi Delpino, che ha seguito l'indagine lampo passo passo - quindi si sappia che queste persone non solo lavorano bene e sono capaci, ma anche sono disposte a fare dei grossi sacrifici per la sicurezza altrui".

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