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Cronaca Marghera

Comprò 120mila euro di azioni, ora valgono un decimo: "La banca non si è presentata"

Adico: "Veneto Banca ha dato forfait all'incontro di mediazione con un cliente raggirato". Presto sarà avviata una causa civile. "Frattura insanabile tra istituti e risparmiatori"

Convinto ad acquistare 120 mila euro di azioni che ora ne valgono appena 12 mila: è la vicenda raccontata da Adico, associazione a tutela dei consumatori, che vede come protagonista G.P., imprenditore di Margera. "Gli hanno detto che avrebbe potuto disinvestire quando voleva - spiega l'associazione - Ma alla fine, alla sua legittima richiesta, non hanno mai dato seguito, tergiversando e trovando scuse di ogni tipo".

"Ora - prosegue Adico - Non si sono neppure presentati alla richiesta di mediazione presentata alla Camera Arbitrale di Venezia e programmata per giovedì 10 marzo, spiegando in pratica di non intravedere margini per trattative". Secondo quanto ricostruito dall'associazione, l'uomo a partire dal 2012 avrebbe acquistato oltre 3 mila azioni della banca, ritrovandosele ora deprezzate del 90%. “Prendiamo atto che Veneto Banca non ha alcuna intenzione di venire incontro ai risparmiatori che hanno acquistato le azioni – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Crediamo che abbiano perso un’ottima occasione per dimostrare una volontà collaborativa. Il caso in questione è emblematico. Il nostro socio ha acquistato quelle azioni perchè dalla banca gli avevano assicurato che avrebbe potuto liquidarle quando voleva. Risultato? Quando ha chiesto di avere i soldi indietro per poterli investire nella propria attività, i funzionari della banca hanno preso tempo, fino a che le azioni non sono diventate carta straccia”.

Evaporata la possibilità di risolvere il problema in via bonaria, quindi, Adico intende passare all’azione giudiziaria vera e propria. “A nostro giudizio – conclude Garofolini – si sta creando una frattura insanabile fra risparmiatori e banche. La gente non ha più fiducia negli istituti di credito, anche perché vede che le banche, tanto disponibili quando devono vendere i propri prodotti e tanto affannate quando devono contestare anche un rosso da pochi euro ai propri clienti, si dimenticano di essere corrette e disponibili in situazioni come queste, nelle quali non hanno assolutamente la coscienza a posto”.

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