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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

I carabinieri di Venezia recuperano una preziosa natura morta del Seicento

L'opera, realizzata da Geerards Jasper, uno dei massimi esponenti dell'età dell'oro della pittura olandese, è stata consegnata oggi a Palazzo Grimani al direttore regionale dei musei del Veneto

"Natura morta con nautilus, limoni, prosciutto e calice" è il titolo di una preziosa opera d'arte dipinta nel seicento dal pittore Geerards Jasper, recuperata dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale (Tpc) di Venezia dopo anni di indagini. Il dipinto è stato consegnato questa mattina, presso il Museo di Palazzo Grimani, al direttore regionale dei musei del Veneto, Daniele Ferrara. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il comandante Emanuele Meleleo, il comandante provinciale, generale Nicola Conforti, e il prefetto di Venezia, Michele Di Bari. 

Il dipinto, un olio su tavola di 59x74 centimetri, rappresenta su un piano di appoggio un florilegio di prodotti della terra e dell’uomo, tra i quali spicca una grande conchiglia nautilus, che si riflette su una guantiera. L’opera è firmata sul bordo del tavolo ‘JG fecit’. Jasper è uno degli artisti più rappresentativi nel campo della natura morta durante il periodo dell'età dell’oro della pittura olandese, specializzato sugli ornamenti, composizioni su tavolo, drappi.

Le indagini del nucleo Tpc di Venezia

La storia giudiziaria del dipinto, e con essa le indagini del nucleo Tpc di Venezia, iniziano nel giugno del 1999 presso un palazzo nobiliare veneziano. Un antiquario olandese, proprietario del bene, è vittima di una truffa nella quale gli viene sottratto il dipinto: come altri antiquari italiani e stranieri, aveva consegnato nelle mani di alcuni soggetti importanti opere d’arte affinché fossero vendute. Presto, tuttavia, si accorge di essere stato derubato dell’opera. Le prime indagini individuano i responsabili della truffa e le loro responsabilità penali. Vengono recuperate diverse opere, ma non il prezioso dipinto Jasper.

I carabinieri lagunari, grazie alla banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, attualmente la più grande del mondo, nel giugno del 2018 individuano il dipinto in vendita presso una casa d’aste in Germania. Per i beni d’interesse artistico, opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni e il cui valore superi i 13.500 euro, il codice dei beni culturali prevede che gli stessi possano lasciare il territorio nazionale solo con apposita autorizzazione del ministero della Cultura.

Una volta scovato il bene, i militari di Venezia avviano nuove indagini, che accertano che il dipinto di Geerards Jasper ha lasciato il territorio italiano senza la prevista autorizzazione. La successiva rogatoria internazionale, disposta dalla procura di Venezia su richiesta del nucleo Tpc, permette di individuare il soggetto responsabile dell’illecita esportazione, il quale aveva dato il mandato a vendere alla casa d’aste tedesca. Il dipinto rimane invenduto e rientra presso una casa d'aste lombarda, dove, nel dicembre del 2021, i carabinieri lo recuperano, avviando un'ulteriore fase delle indagini, coordinata dalla procura di Brescia.

L’azione investigativa permette di ricostruire a ritroso i passaggi di mano dell’opera: dopo la truffa a Venezia, il dipinto è oggetto di ricettazione e numerose peregrinazioni in varie regioni italiane e poi all’estero. A conclusione indagini, lo scorso febbraio il tribunale di Brescia dispone la confisca del dipinto e il successivo affidamento al ministero della Cultura.

Nel complimentarsi con il nucleo Tpc dei carabinieri di Venezia, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato: «Ora l’opera d’arte dalla firma e dal soggetto prestigiosi è in buone mani. È una notizia che riempie il cuore in questi giorni che decine di migliaia di turisti scelgono la nostra regione, vero scrigno di tesori culturali».

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