rotate-mobile
Cronaca

Carriera alias, sostegno trasversale al Marco Polo

E alla scelta di adottare il regolamento "Carriera Alias". La politica e i sindacati si schierano. "Fondamenta Queer" per i diritti Lgbtqi+ a Venezia si racconta

«Da diversi mesi la nostra scuola, così come molte altre, è sottoposta a un tentativo di condizionamento che viene dalla politica e da molte altre organizzazioni esterne. La questione riguarda la scelta del consiglio d'istituto di adottare il regolamento "Carriera Alias" (per il riconoscimento dell'identità espressa dagli studenti al di là dell'appartenenza di genere). Non è stata una scelta della dirigenza, ma condivisa da tutte le componenti che animano la vita della nostra scuola: alunni, docenti, genitori». Al corpo docenti e alla dirigente Maria Rosaria Cesari, a due giorni dalla polemica scoppiata dopo l'invio della lettera di Fratelli d'Italia, partiti e movimenti in maniera trasversale hanno manifestato il loro sostegno.

A cominciare da "Fondamenta Queer", una realtà di attivistə per i diritti Lgbtqi+ attiva a Venezia. «La carriera alias è uno strumento che permette allə studentə transgender di utilizzare il nome scelto nella quotidianità e nelle formalità scolastiche e universitarie, facendosi riconoscere il proprio genere da parte degli istituti scolastici o delle università ed evitando quindi la sofferenza di sentirsi chiamare con un genere che non è il proprio. Per questo, la carriera alias è anche uno strumento vitale per evitare l'abbandono scolastico da parte dellə studentə transgender». 

Fondamenta Queer è nata per rappresentare le persone della comunità Lgbtqi+ nel territorio veneziano anche con iniziative volte a dare la possibilità a persone transgender della comunità veneziana di raccontare la propria esperienza e di fare formazione su cosa significhi essere una persona trans, anche non binaria. «In queste occasioni è emerso come la carriera alias rappresenti uno strumento indispensabile per contrastare la disforia di genere tra lə studentə transgender e a permettere loro di poter essere sé stessə in una fase importante del loro percorso. La carriera alias è già una realtà in alcuni istituti scolastici veneziani affini per sensibilità al Marco Polo, nonché nelle due università cittadine Ca’Foscari e Iuav, oltre a essere applicata già in molte scuole in tutta Italia. L’attacco alla carriera alias è motivato dal voler cancellare le persone transgender negando loro la possibilità di vivere secondo il proprio genere. Siamo prontə a farci sentire per difendere la carriera alias al Marco Polo e negli altri istituti cittadini».

«Di fronte a un'ingerenza grave e del tutto inaccettabile ho presentato una interrogazione al ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara per chiedere quali iniziative intenda assumere per difendere il principio dell’autonomia scolastica del Liceo artistico Marco Polo di Venezia - afferma il senatore e segretario regionale del Partito Democratico Veneto, Andrea Martella -. Ho inoltre chiesto se non ritenga di dover stigmatizzare le azioni poste in essere da parte di movimenti e forze politiche nei confronti della dirigente scolastica rispetto a strumenti come la carriera alias, comunque attivabili a tutela di persone e famiglie che ne hanno fatto o intendono farne richiesta. Riteniamo che le iniziative mosse nei confronti del liceo Marco Polo siano davvero gravi e motivate solo da ragioni ideologiche. La scuola intesa come comunità di persone deve essere messa al riparo da forme di strumentalizzazioni come quelle a cui stiamo assistendo».

L’esponente regionale del M5S, la consigliera Erika Baldin, sollecita il Consiglio a discutere la mozione presentata lo scorso 20 ottobre dalla collega Cristina Guarda (Europa Verde), sottoscritta dalla stessa Baldin, che intende impegnare la giunta veneta a farsi promotrice negli istituti scolastici dell’adozione di regolamenti in grado di disciplinare l’attivazione delle carriere alias. «C’è un tale stridore - argomenta la consigliera - tra le dichiarazioni recenti del presidente Luca Zaia riguardo l’apertura a Padova del centro regionale per la transizione sessuale e questi comportamenti oscurantisti da parte del maggior partito di governo nazionale».

La consigliera Elena Ostanel, dalla Regione, definisce «inopportuna la mail di FdI: come sempre decidono loro le libertà altrui - continua - Condivido la coraggiosa battaglia della preside Maria Rosa Cesari e di tutto l’istituto per non cedere alle minacce che vengono da chi è contro la libertà personale. Sono al fianco degli studenti per ribadire con forza che la strada delle carriere alias non deve essere svilita e frenata, bensì promossa e rafforzata in tutti gli istituti. È una questione di libertà».

«Abbiamo presentato una mozione (sottoscritta dal Partito Democratico e da altre forze di opposizione) per esprimere solidarietà al liceo Marco Polo e condannare con forza l’ingerenza di Fratelli d’Italia nelle attività della scuola - scrive Monica Sambo, segretaria del Pd veneziano - Ancora una volta sui diritti la società civile guarda avanti, mentre la destra non sa fare altro che remare controcorrente. Il Comune esprima solidarietà al Liceo Marco Polo e condanni le azioni di FdI».

«Vogliamo non solo denunciare quanto accaduto al Marco Polo, ricordando che le persone transgender soprattutto all'inizio del loro percorso di affermazione di genere soffrono a causa della loro disforia di genere e la carriera alias viene loro incontro, ma anche chiedere che il Comune di Venezia scenda in campo attivamente per tutelare i diritti delle persone transgender e di tutte delle persone queer - ​commenta Paolo Ticozzi, consigliere comunale del Partito Democratico e docente in un liceo mestrino - per questo con il gruppo del Partito Democratico abbiamo chiesto con una mozione l’adesione a "Ready", la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere che si confrontano sul tema e scambiano buone pratiche e progettualità».

«Le carriere Alias sono da anni la normalità negli atenei di tutto il Veneto, e progressivamente vengono introdotte anche negli istituti scolastici. È un’esigenza condivisa dall’intera comunità: studenti, genitori e docenti. Ancora una volta delle misure volte a rispettare percorsi che già di per sé sono difficili diventano oggetto di polarizzazione e strumentalizzazione politica - affermano Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia e Giuliana Leorato, segretaria Flc Cgil Venezia - Ancor più grave - proseguono - è l’atteggiamento del senatore Raffaele Speranzon, che parla del "non riconoscersi nel proprio sesso biologico come vizio di una società incontentabile". Ci aspettiamo le scuse non solo nei confronti della comunità lgbtqia+ e dei presidi, ma anche di tutte le persone che non accettano il ritorno di una retorica di marginalizzazione delle diversità».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carriera alias, sostegno trasversale al Marco Polo

VeneziaToday è in caricamento