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Cronaca Santa Croce / Ponte Scalzi

Abusivi "rinchiusi" nella calle, 28 identificati vicino alla stazione

Sequestrati centinaia di prodotti di pelletteria. Il blitz alle 15 di sabato al ponte degli Scalzi. Retata organizzata nei minimi particolari

Un blitz architettato da tempo. Sostanzialmente per mettere "in trappola" i venditori abusivi e sequestrare loro la merce. In pochi minuti, quindi, venerdì pomeriggio verso le 15 è stata attuata un'operazione che ha coinvolto diversi agenti della questura. Ventotto le persone identificate, per lo più di origine magrebina, centinaia i prodotti di pelletteria (borse, cinture, portafogli ma  anche cavalletti per macchine fotografiche) requisiti.

Dopo l'assemblea dell'Ascom di qualche giorno fa e il comitato per l'ordine e la sicurezza, l'invasione di venditori irregolari tra le calli del centro storico aveva assunto tutte le sembianze di un'emergenza. Per questo (ma la retata era stata pianificata da tempo) gli agenti sono entrati in azione in forze. Studiando giorno dopo giorno le abitudini degli abusivi. Le loro vie di fuga. I loro modi di eludere controlli e multe.

Il blitz al ponte degli Scalzi, dove ogni giorno si trovano venditori pronti a offrire la propria mercanzia ai turisti appena usciti dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia. Tutti gli irregolari, quindi, sono stati respinti fino alla zona di San Simeon Piccolo, "chiusi" in una calle. Gli operatori, coordinati dai due commissari capo Gianluca Perillo ed Erika Veronica Di Francesco, hanno quindi potuto facilmente arginare un debole tentativo di fuga. Per poi passare ai controlli veri e propri, che per alcuni si sono protratti per tutta la giornata.

Tra gli abusivi soprattutto cittadini nordafricani, ma anche qualche bengalese, che di solito operano più in area marciana. L'operazione si è conclusa con i commercianti "regolari" che hanno avvicinato le forze dell'ordine, ringraziando per quanto avevano fatto. Il flusso dei turisti e dei passanti era stato deviato poco prima dello scattare dell’operazione e il tutto si è così potuto svolgere nella massima sicurezza.

AGGIORNAMENTO

Si sono state definitivamente ultimate le procedure di identificazione a carico di tutti i venditori abusivi, fermati nell’area del Ponte degli Scalzi, nel blitz che la Polizia di Stato ha effettuato nella giornata di ieri. Tra loro vi erano complessivamente 14 senegalesi di cui 6 sprovvisti di documenti, 7 cittadini del bangladesh, di cui 5 privi di documenti, un marocchino che si aggiungono agli altri sei senegalesi su cui erano già in corso approfonditi accertamenti.  Otto sono state complessivamente le espulsioni disposte a carico di 4 senegalesi e 4 nativi del Bangladesh. 

Consistenti anche i sequestri di merce effettuata nella circostanza: sono stati sottoposti a sequestro penale 50 prodotti, che riproponevano con accuratezza, borse, occhiali e cinture chiaramente riconducibili a note “griffe” internazionali. 300 sono stati invece gli articoli commerciali destinati alla vendita, egualmente recuperati dagli agenti, tra questi: treppiedi per macchine fotografiche, palline antistress e varie cinture. 21 le sanzioni amministrative elevate per violazione della normativa regionale sull’esercizio del commercio.  

Nel corso delle attente procedure di identificazione, poste in atto dagli agenti della Questura, è emerso che uno dei senegalesi fermati risultava destinatario di un ordine di carcerazione emesso, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, ancora in data 4 febbraio 2011, a seguito di false dichiarazioni sulla propria identità che l’uomo aveva fornito agli agenti durante diversi controlli. il senegalese nel corso di questi anni era diventato una vera e propria primula rossa del commercio ambulante tanto che tracce della sua presenza erano state rilevate in diverse città d’arte italiane e lo stesso era stato più volte denunciato per reati connessi alla vendita ambulante: tra cui ripetute  ricettazioni e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. 


Al termine degli accertamenti di rito l’uomo è stato condotto i carcere, dovrà espiare 5 mesi. Nei confronti delle altre persone identificate, pur formalmente regolari sul territorio nazionale, sono comunque in corso approfonditi accertamenti di natura amministrativa che saranno condotti anche nei giorni a venire.    

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