Negozianti e comunali, il Consiglio "assediato" da proteste e slogan

Proteste si prevedevano e proteste ci sono state. Consiglio comunale "assediato" giovedì sera a Ca' Farsetti, dove le rimostranze dei lavoratori comunali si sono aggiunte a quelle dei commercianti di ruga degli Oresi, che contestano l'approvazione del piano sul decoro pubblico da parte del commissario Vittorio Zappalorto. Due categorie diverse, dunque, ma accomunate dalla volontà di chiedere che la dirigenza riveda le proprie scelte.

Molto folto il pubblico (tanto che in parte all'inizio non ha potuto accedere al primo piano) che ha assistito con cartelli e slogan alla seduta del parlamentino locale, in formato "ristretto" rispetto a quanto eravamo abituati prima della caduta della Giunta Orsoni. "Uccidete storia, mercato e famiglie", si legge su uno striscione dei commercianti di ruga degli Oresi, che entro il 31 marzo dovranno rimuovere le pedane delle proprie attività. Ma il riordino delle bancarelle e dei mercati si allargherà anche al resto del centro storico, almeno secondo quanto dichiarato da Zappalorto.

I dipendenti comunali, dal canto loro, hanno ormai da mesi messo nel mirino i tagli che potrebbero interessare la parte integrativa dei loro stipendi. L'ennesimo tentativo di conciliazione della Prefettura martedì non è andato a buon fine. Anzi, i sindacati hanno rilanciato: le proteste e le assemblee potrebbero anche interessare gli eventi clou del Carnevale che sta per iniziare. Intanto chiedono maggiore trasparenza e che la dirigenza spieghi per filo e per segno i motivi per cui anche quest'anno sia stato sforato il patto di stabilità. "Nel precedente Consiglio il commissario non ci ha fatto parlare perché ha dichiarato che sarebbe stato un fatto 'irrituale' - dichiara Chiara Scarpa, del Diccap - Giovedì hanno invece parlato tre rappresentanti dei commercianti. Alla prossima seduta quindi credo che faremo pesare questo fatto e chiederemo anche noi la parola".