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Il Comune conferma il sistema di bike sharing

Una delibera di giunta proroga per almeno altri 2 anni l'attuale servizio a flusso libero. Ottimi risultati nella fase di sperimentazione

Il Comune di Venezia, con una delibera di giunta, ha confermato l'attuale sistema di bike sharing attivo in terraferma e al Lido. Avviato in fase sperimentale a giugno 2020, il servizio, secondo l'amministrazione, ha dato buoni risultati sia per il numero di iscritti, sia sul piano della funzionalità. Ora, quindi, si passa ad una formula pluriennale di 2 anni eventualmente prorogabili di altri 2. È confermato il contributo pubblico di 500 mila euro.

Il servizio finora è piaciuto, soprattutto grazie alle tante biciclette disponibili (500 e-bike e 500 bici standard) e alla comodità del sistema a flusso libero, che permette di parcheggiarle ovunque all'interno del perimetro della città. In questo anno e mezzo, come riepilogato dall'assessore alla Mobilità Renato Boraso, sono stati registrati oltre 27 mila iscritti (contro i 450 del servizio station-based dismesso 2 anni fa) per una media di circa 450 noleggi al giorno e oltre 370 mila chilometri percorsi.

«Possiamo confermare - commenta Boraso - che la scelta di questa amministrazione di puntare su questo tipo di mobilità sostenibile ha cambiato le abitudini di molti cittadini e pendolari, essendo il servizio sfruttato soprattutto da lavoratori e studenti che lo utilizzano come mezzo di intercambio dopo aver preso treno, bus o tram. Si può immaginare, infatti, che quasi la metà di questi spostamenti prima dell’avvio del servizio avvenisse in auto: infatti, in occasione di un’indagine svolta a maggio 2021, il 41,7% degli utenti ha dichiarato di aver ridotto soprattutto l’utilizzo dell’automobile o moto/scooter. Questo significa che l’impegno profuso per abbattere i livelli di inquinamento dell’aria ha avuto una sua valenza». Dalla stessa indagine è emerso che il bike sharing per due terzi delle volte è stato utilizzato in abbinata con il trasporto pubblico, confermandosi quindi un servizio importante per il completamento dell’ultimo miglio.

L’indagine, infine, ha consentito di effettuare una profilazione dell’utente medio: il bike sharing è utilizzato molto per gli spostamenti casa-lavoro (37%) ed è percepito in modo consapevole come una modalità di trasporto sostenibile e utile a rispettare il distanziamento sociale imposto durante il lockdown. I benefici ambientali sono quantificabili in 25 mila chili di Co2 risparmiati, pari a quanto assorbito da 1500 alberi in un anno.

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