rotate-mobile
Cronaca Marghera / Via Trieste

Intrusioni e bivacchi negli alloggi disabitati, scattano controlli ed espulsioni

Giovedì il Nucleo sicurezza urbana della polizia locale ha trovato sei stranieri che occupavano abusivamente. Il progetto Oculus tiene sotto controllo i punti più degradati. Pesce: «Evitiamo che diventino ricettacoli di persone problematiche per la sicurezza»

Controlli del Nucleo sicurezza urbana della polizia locale di Venezia: giovedì gli agenti hanno aperto e perquisito due appartamenti disabitati in via Trieste a Marghera e hanno trovato all'interno sei persone straniere, di origini tunisine, che si erano sistemate in modo abusivo dopo aver forzato gli ingressi e divelto le chiusure messe a posta per evitare occupazioni non autorizzate degli immobili. Sono i risultati del progetto Oculus che si occupa di tenere sotto controllo e liberare le zone e i punti più degradati della città.

È stata fatta la bonifica delle case, ai civici 39 e 47 con Veritas, la partecipata del Comune incaricata della messa in sicurezza e chiusura degli accessi. Al civico 47 sono stati trovati tre cittadini a bivaccare, privi di documento di riconoscimento. E altrettanti erano al 39, due in possesso di permesso di soggiorno. Gli operatori della polizia locale li hanno portati alla sezione della sicurezza urbana per i rilievi delle impronte digitali, finalizzati all'identificazione, quindi i controlli della questura hanno evidenziato che tre di loro avevano un permesso per aver fatto richiesta di asilo, mentre gli altri non avevano titoli, perciò per loro molto probabilmente scatterà l'espulsione con accompagnamento ai centri per il rimpatrio.

«Continuiamo a tenere alta l’attenzione nei siti inseriti nel progetto Oculus - spiega l’assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce - In questo modo evitiamo che quei luoghi diventino dei ricettacoli di persone problematiche per la sicurezza urbana. Per noi la segnalazione della presenza anche di un solo cittadino non autorizzato, all’interno di immobili a rischio, rappresenta un campanello d’allarme. Il mio ringraziamento va alla polizia locale e al Servizio di sicurezza urbana per il lavoro di continuo monitoraggio con costanti controlli nei vari immobili».

Il programma Oculus vede impegnati, praticamente ogni settimana, gli agenti della polizia locale. Si tratta di una delle attività che garantiscono la sicurezza pubblica, come il sequestro di bici e monopattini - 26 dall'inizio della seconda fase dell'ordinanza sindacale, rinnovata ai primi di aprile, e che andrà avanti fino a fine giugno con il divieto di usare di questi mezzi nel rione Piave - e quello di droga. Sono continue in questo caso le operazioni che portano alla luce la grossa presenza di cocaina e hashish, specie nei paraggi della stazione di Mestre. In particolare l'hashish ha praticamente soppiantato la marijuana, che non si trova più nello spaccio in strada, prendendone il posto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intrusioni e bivacchi negli alloggi disabitati, scattano controlli ed espulsioni

VeneziaToday è in caricamento