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Cronaca

Ispettori del lavoro in corteo, assemblea davanti alla prefettura: "Chiediamo dignità"

Manifestazione venerdì a Venezia, i dipendenti dell'Inl protestano per le condizioni di lavoro: "Strumenti e stipendi inadeguati". Niente più straordinari né ispezioni con mezzi propri

Un "venerdì nero contro il lavoro nero": è lo slogan con cui la mattina del 17 novembre i dipendenti dell'Inl si sono mossi a Venezia in direzione della prefettura. Qui, di fronte alla sede di Ca' Corner, dalle 9 alle 11, è stata effettuata un'assemblea sindacale sul tema del giorno: il personale dell’ispettorato territoriale del lavoro, infatti, ha deciso di attuare delle forme di protesta aderendo all'agitazione proclamata in tutta Italia da Fp Cgil, Cisl Fp, UilPa, Unsa, Usb, Intesa per il personale ispettivo ed amministrativo dell'ispettorato nazionale.

Le motivazioni

Lo stato di agitazione nasce in seguito all'istituzione, avvenuta un anno fa, dell’ispettorato nazionale del lavoro (Inl), un ente autonomo che riunisce funzionari ex ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ispettori Inps e ispettori Inail. Un provvedimento che, denunciano i sindacati, ha comportato "tagli alle risorse economiche nell'ambito di un  contratto nazionale non rinnovato da più di dieci anni". "Il governo non ha provveduto ad un allineamento economico e contrattuale tra gli ispettori della nuova agenzia, determinando l’assurda situazione per cui colleghi che svolgono la stessa attività ricevono retribuzioni molto diverse", spiegano. "Chiediamo più dignità e il rispetto dei basilari principi del diritto del lavoro: un’adeguata copertura assicurativa, tutela contro le aggressioni, adeguamento della dotazione strumentale, riconoscimento della professionalità di chi opera negli uffici legali, valorizzazione delle altre attività amministrative, equiparazione normativa, giuridica ed economica fra il personale ispettivo ed amministrativo degli enti previdenziali e quello ex ministeriale, anche alla luce delle funzioni di ufficiali di polizia giudiziaria svolte".

"Niente più straordinari"

Per questi motivi gli ispettori di Venezia hanno deciso di attuare dal 14 novembre le forme di protesta previste: non effettueranno più straordinari, non metteranno più a disposizione la propria auto, si muoveranno solo con i mezzi pubblici e richiedendo l’anticipo di ogni spesa. Lo stato di agitazione proseguirà fino a quando gli ispettori non vedranno "riconosciuta la dignità professionale che spetterebbe a chi svolge un ruolo sociale così importante". "L’attività ispettiva - ricordano - contrasta l’utilizzo del lavoro nero, lo sfruttamento e concorrenza sleale, i mancati riposi, l'utilizzo improprio di manodopera straniera, il subappalto nei cantieri pubblici con infiltrazioni della malavita organizzata, la violazione di norme a tutela dell’igiene e sicurezza, l'utilizzo di manodopera subordinata in forma di lavoro autonomo". Oggi gli ispettori "vedono gravemente minacciata la loro possibilità di agire efficacemente" in questi ambiti.

Mognato: "Mobilitazione sacrosanta"

"Indebolire il soggetto preposto alla vigilanza e tutela del lavoro - commenta Michele Mognato, deputato Articolo Uno MDP - significa indebolire tutte le lavoratrici e i lavoratori, tanto più che il mercato del lavoro italiano è contraddistinto da gravi situazioni di irregolarità, precarietà, mancanza di sicurezza. Crediamo indispensabile che il governo intervenga eliminando le storture e le criticità che impediscono agli ispettori di svolgere il loro ruolo per assicurare un lavoro di qualità, sicuro e protetto e che nella legge di bilancio in discussione in questi giorni al Senato, ci siano le risorse finanziarie necessarie".

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