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Cronaca

Avis, le donazioni ancora in calo nel Venziano: "Ma nessuna criticità come nel 2015"

Il trend è stato chiaro anche negli ultimi 12 mesi, ma il fabbisogno di sangue per fortuna è stato inferiore nel territorio dell'Ulss 12. La chiave? "Che i giovani donino più volte"

Donazioni di sangue in calo nel 2016, come nel 2015. Il trend ormai da tempo, almeno nel territorio dell'Ulss 12 è chiaro, anche se quest'anno non si sono registrate le criticità di 12 mesi prima. In alcuni periodi del 2015, infatti, l'azienda sanitaria è stata efficacemente supportata dal sistema trasfusionale regionale e dagli altri dipartimenti del territorio. 

Come invertire la tendenza? "Ci appelliamo al senso civico dei donatori, soprattutto ai giovani - dichiara Giorgio Brunello, presidente provinciale dell'Avis di Venezia - questo calo è anche frutto di selezioni più accurate, il che va a tutto vantaggio degli ammalati. Ma è evidente che l'unico modo per garantire il sangue ai pazienti è attraverso i donatori. I giovani li invitiamo ad andare a donare più spesso, facendo qualche sforzo in più". In media, infatti gli adulti vanno a donare il sangue 4 volte l'anno. Le giovani generazioni a livello nazionale non raggiungono nemmeno le 2. Se si raggiungesse una media di 3 volte l'anno tanti problemi sarebbero risolti. Al calo hanno concorso anche nuove leggi e decreti che hanno determinato qualche sacrificio in più per i donatori, sottoposti a controlli più stringenti. "Ma ne vale sempre la pena", ha concluso Brunello.  

"Stiamo seguendo la tendenza nazionale - ha spiegato Gianluca Gessoni, direttore del servizio immunotrasfusionale dell'Ulss 12 - C'è un'attenzione superiore alla fase di selezione dei donatori e anche nella raccolta delle informazioni. Quest'anno per fortuna non abbiamo dovuto affrontare criticità anche perché la domanda di sangue è calata rispetto al 2015. Stiamo lavorando assieme all'Avis - ha  concluso - per mettere a punto un sistema di comunicazione per sensibilizzare i più giovani a venire più frequentemente. Ci si potrebbe trovare tutti in certe situazioni. Per un politrauma serve un numero elevato di sacche e l'Angelo di Mestre è un ospedale hub, quindi i casi in cui servono trasfusioni sono moltissimi. L'obiettivo è quello di garantire sempre un servizio adeguato". 
 

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