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Cronaca

All'ospedale dell'Angelo la fotochemioterapia extracorporea

A disposizione dei malati oncologici un recentissimo trattamento salvavita. Nei giorni scorsi i primi due pazienti ematologici sono stati sottoposti con successo. Permette di migliorare la possibilità di successo di un trapianto

All’Ospedale dell’Angelo è arrivata la fotochemioterapia aextracorporea: nei giorni scorsi, i primi due pazienti oncologici ematologici sono stati sottoposti con successo alla procedura salvavita. La nostra Medicina trasfusionale – spiega il primario Gianluca Gessoni – è ora in grado, con un suo nuovo ambulatorio specifico, di sottoporre i pazienti ad un innovativo trattamento salvavita, per il quale in passato erano costretti a trasferirsi a Padova». 

La fotochemioterapia extra corporea è una procedura di alta specializzazione, che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue (leucemie, linfomi, mieloma) e di altre malattie ematologiche. «La procedura che siamo ora in grado di effettuare all'Angelo – spiega il dottor Gessoni – è un prezioso supporto al lavoro della nostra équipe di Ematologia: si effettua sui pazienti che hanno subìto il trapianto di cellule staminali emopoietiche, e aiuta in sostanza a prevenire il rigetto e la malattia da trapianto contro l’ospite (Gvhd), che può verificarsi in seguito all'intervento».

Con la fotochemioterapia extracorporea si agisce sulle cellule mononucleate circolanti del paziente, dopo averle prelevate, con il paziente allettato per poche ore nell'ambulatorio dedicato. «I leucociti temporaneamente prelevati vengono irradiati con luce ultravioletta in presenza di un farmaco chiamato 8-MOP. Questo 8-methoxipsoralene è farmaco fotosensibilizzante: esposto ai raggi Uva diventa capace di stabilire legami covalenti e crociati con la doppia elica del Dna, dando luogo all'inizio del processo utile appunto a prevenire il rigetto».

La procedura salvavita introdotta all'Angelo è nata a fine anni ‘80 come terapia di prima linea nella cura dei tumori cutanei, e si è dimostrata efficace anche nel trattamento di condizioni cliniche particolarmente complesse. All'ospedale dell'Angelo l’attività attualmente è rivolta ai pazienti provenienti dall’unità clinica di trapianto di cellule staminali emopoietiche, e affetti da Gvhd acuta e cronica. La possibilità di effettuare questa terapia sarà di notevole impatto sull’outcome clinico e sul miglioramento delle qualità di vita dei pazienti.

L’equipe medica coinvolta, diretta dal primario della Medicina Trasfusionale, il dottor Gessoni, è costituita da Giulia De Fusco, responsabile del settore di Aferesi terapeutica e processazione, da Francesca Polese, responsabile dell’ambulatorio ematologico, da Enza Coluccia, referente qualità del programma trapianto per l’unità di Raccolta e processazione di Mestre, con la collaborazione dello staff infermieristico coordinato da Michela Pivetta.
 

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