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Cronaca Eraclea

Indagato il conducente del trenino rovesciato. Sarà difficile veder ripartire il mezzo per questa stagione

Servizio sospeso dopo l'incidente. L'incontro del sindaco Zanchin con le società. Un'attrazione molto amata e richiesta. Indagini a tutto campo sulle cause del sinistro che ha causato il ferimento di undici persone

È indagato con l’accusa di lesioni personali gravi Bruno Possamai, l'uomo che era alla guida del trenino turistico il cui secondo e ultimo vagone si è rovesciato sull'asfalto lunedì sera a Eraclea, dopo una curva, causando il ferimento di undici persone. Come riportano i quotidiani, il pm di turno Antonia Sartori per ora ha attivato la procedura d’ufficio con l’apertura del fascicolo, nei prossimi giorni probabilmente verrà fatta un'ispezione tecnica del mezzo per verificare le cause dell’incidente. Per ora il piccolo convoglio azzurro è stato messo sotto sequestro. Risulta sospeso anche il servizio a Eraclea perché di fatto neanche ieri il treno si è visto passare in città e pare che sarà così anche nei prossimi giorni, per un periodo che le aziende Atvo e la controllata Fap autoservizi dovranno stabilire ufficialmente.

Un intrattenimento, presente da anni nella località balneare, e in quelle vicine come Jesolo, Caorle e Bibione, percepito dai vacanzieri quasi come una tradizione. Tanto che nei territori, a grande richiesta, è stato fatto il possibile per assicurarlo. Atvo che ha aperto un'indagine interna sta raccogliendo ogni elemento utile e ha chiesto all'autista di redigere una relazione su come sia avvenuto l'incidente. «Da un primo confronto con le aziende - commenta il sindaco di Eraclea, Nadia Zanchin - è emersa la volontà di attendere l'esito delle indagini e il dissequestro del mezzo. Veder ripartire il trenino comunque sarà difficile ormai per questa stagione».

Possamai che era alla guida del trenino quella sera sta utilizzando i suoi riposi e al momento non è in servizio. I carabinieri, che proseguono negli accertamenti, non gli hanno ritirato la patente. L'autista ha spiegato come nei momenti di disperazione, con il rovesciamento della carrozza e mentre c'era gente che urlava a terra, abbia cercato di prestare soccorso. Peraltro alcuni testimoni raccontano come lui stesso fosse sotto choc. Quanto alle condizioni dell'asfalto e alla presenza di buche in quel punto di via Livenzuola, elemento d'interesse per i carabinieri di San Donà che hanno fatto le prime indagini, il conducente ha parlato della presenza di un avvallamento che in curva avrebbe fatto sbandare il mezzo. Altri elementi potrebbero aver concorso quella sera all'incidente e al ferimento delle undici persone soccorse e in parte ricoverate. L'ultimo a lasciare il reparto è stato un giovane della provincia di Milano, di 37 anni, ricoverato in ortopedia a San Donà dove martedì è stato sottoposto a un intervento al braccio. Mercoledì l'hanno dimesso come tutti gli altri coinvolti.

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