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Cronaca

Nel Veneziano quasi 10 mila lavoratori "fantasma": operano in proprio, ma "in nero"

Secondo la stima della Confartigianato metropolitana, i settori più sotto pressione per concorrenza sleale sono quelli degli acconciatori, edili, elettricisti e tassisti

In provincia di Venezia ci sarebbero quasi 10 mila lavoratori "fantasma", che operano in proprio ma lo fanno completamente in nero. Sono pittori, idraulici, meccanici, solo per citare alcune categorie. A dare una stima del sommerso e misurare quanti non hanno una sede, una partita iva e non pagano le tasse è l'ufficio studi della Confartigianato, analizzando i dati Istat più recenti a disposizione.

La ricerca ha evidenziato un valore percentuale di abusivi pari al 9,9% rispetto al totale dei lavoratori indipendenti regolari presenti sul territorio che operano nei settori più abusati. Questi "fantasmi" sono persone che hanno una occupazione diversa, ma che si adoperano anche in lavoretti che sanno fare e per i quali si fanno pagare, oppure lavoratori dipendenti dalla doppia faccia, che avendo una comprovata manualità nel settore di competenza, magari il sabato o la domenica, oppure finito il turno di lavoro dipendente si inventano imprenditori e fanno i classici lavoretti in nero.

Si tratta di una situazione trasversale, che interessa tutte le categorie. «È un fenomeno diffuso anche nella nostra provincia, che però fortunatamente non ha gli stessi numeri di altre parti d’Italia dove il valore percentuale degli irregolari è a due cifre e in più di qualche regione supera il 20%. - spiega il presidente della Confartigianato metropolitana imprese di Venezia, Siro Martin - Un problema che crea pesanti effetti collaterali ed economici a cittadini ed imprese perché questi evasori totali usufruiscono dei servizi ma non pagano le tasse, scaricandole così sull’intera società. Con la beffa che pagando anche per loro, le imprese sane non possono essere competitive più di tanto nei prezzi».

Tra i settori più sotto pressione, oltre a edili ed elettricisti, ci sono quelli dei potatori e giardinieri, dei dipintori, dei meccanici, quelli legati ai servizi alla persona e non ultimo quello dei tassisti abusivi.

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