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Cronaca

Centinaia di commercianti a Roma da Venezia: "Stufi di fare i muli"

Duecento imprese lagunari hanno raggiunto la Capitale per far sentire la propria rabbia: "Non solo protesta, abbiamo anche le nostre proposte"

Hanno marciato fino a piazza del Popolo con l’emblematico striscione “Siamo stufi di fare i muli” le duecento imprese veneziane mobilitate dalle associazioni di categoria lagunari alla manifestazione di protesta promossa martedì a Roma da Rete Imprese Italia.

La delegazione veneziana, capeggiata dal direttore Maurizio Franceschi e dal presidente di Confesercenti Veneto Piergiovanni Brunetta, ha scelto di indossare durante la manifestazione dei cappelli con le orecchie da mulo per esprimere con folklore l’insofferenza di tutti quegli imprenditori che lavorano da tempo a testa bassa, proprio come i muli, e che ora sono stanchi dell’inefficienza della classe politica e della mancanza di risposte in materia economica.

"Le nostre imprese, scese a Roma per manifestare insieme ad altri 8mila commercianti, artigiani e imprenditori del turismo e del terziario provenienti da tutto il Veneto – dichiara in una nota la Confesercenti - hanno sfilato, oltre che con la bandiera dell’associazione, anche con quella del leone di San Marco".

Confesercenti Venezia ha sottolineato come il corteo abbia avuto anche un intento di proposta, oltre che di protesta. Per questo motivo Rete Imprese Italia ha presentato un decalogo di idee per attuare la riforma fiscale, far ripartire le imprese uscendo dall’emergenza occupazionale, erogare il credito alle imprese, proseguire nell’azione di semplificazione, tornare alla legalità, portare a competere il maggior numero di imprese possibile sui mercati internazionali, innovare il sistema dei trasporti e della logistica, ridurre i costi energetici per le piccole e medie imprese e superare il Sistri.

Alla manifestazione hanno partecipato anche il sindaco di Dolo, Maria Maddalena Gottardo, di Mirano, Maria Rosa Pavanello, di Salzano, Alessandro Quaresimin, di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni, e di Scorzè, Giovanni Battista Mestriner.

"Abbiamo scelto la piazza con l'esasperazione di chi non ce la fa più a non poter lavorare - aveva spiegato lunedì Francesco Antonich, vicepresidente Confcommercio Unione Venezia - ma anche con l'entusiasmo e la trasparenza di chi ha molto da dire perché le proposte ci sono: fare associazione di categoria oltre al numero di associati rappresentati vuol dire avere la forza delle idee, dei progetti, delle soluzioni per rendere le nostre imprese, senza distinzione di settore e di dimensione, competitive e moderne. Ma i nostri progetti, le nostre proposte vengono sistematicamente sepolte sulle scrivanie dei ministeri e sugli scranni dei parlamentari da pile di carta che poco hanno a che vedere con l'emergenza da protezione civile economica e sociale che invoca questo Paese".

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