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Cronaca

La protesta di Greenpeace a Venezia

L'associazione ambientalista: «Le pubblicità dei combustibili fossili faranno finire Venezia sott'acqua»

"L’ultimo tour di Venezia, offerto dalle aziende dei combustibili fossili" è la protesta creativa messa in scena questa mattina nella città lagunare da Greenpeace. L’associazione ambientalista ha voluto denunciare come le principali aziende petrolifere e del gas in Europa «sfruttino pubblicità e sponsorizzazioni per distogliere l’attenzione dalle loro responsabilità nella crisi climatica, che minaccia la stessa esistenza di città costiere come Venezia».

Spostandosi tra i canali della città su dei sandoli, imbarcazioni tipiche veneziane, volontari e volontarie di Greenpeace si sono posizionati di fronte ai luoghi più iconici di Venezia, come Piazza San Marco e il Ponte dei Sospiri, inscenando l'ultimo tour prima che la città venga sommersa dall’acqua.

«La nostra protesta non è una semplice provocazione, bensì è un grido di allarme per il destino di Venezia e una denuncia dei principali responsabili della crisi climatica: le aziende del settore fossile - dichiara Federico Spadini, di Greenpeace Italia - Le multinazionali sfruttano messaggi pubblicitari e sponsorizzazioni di eventi per fare greenwashing, cioè per rifarsi un’immagine di aziende attente all’ambiente mentre continuano a investire sul petrolio e sul gas. Se non metteremo al bando la loro propaganda tossica per la salute del pianeta e per la sicurezza delle persone, così come in passato è stato fatto per le pubblicità delle multinazionali del tabacco, l’ultimo viaggio turistico a Venezia potrebbe presto diventare una tragica realtà».

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