rotate-mobile
Cronaca

Più contact tracing, quarantena per contatti a basso rischio e tamponi agli eventi

La dottoressa Russo ha annunciato oggi i punti principali del nuovo piano di sanità veneta, rivisto alla luce del cambiamento dello scenario epidemiologico in Veneto

Un nuovo piano di sanità pubblica regionale, il quarto dell'ultimo anno e mezzo, che aggiorna i precedenti, adattando le misure all'attuale scenario epidemiologico. È stato annunciato oggi, nel corso del punto stampa del presidente della Regione Luca Zaia, dalla dottoressa Francesca Russo, direttrice della Prevenzione veneta, affiancata dall'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Cambia l'incidenza dei positivi al virus e cambiano di conseguenza l'attività di sorveglianza, la frequenza dello screening di sanitari e operatori delle Rsa, così come il numero minimo di tamponi che saranno effettuati nell'arco delle 24 ore.

Contact tracing

Il tracciamento dei contatti delle persone positive si farà più puntuale. «Con una condizione di bassa circolazione del virus - ha spiegato Russo - è normale che sia rafforzato il contact tracing». Quando ci sono migliaia di positivi al giorno, infatti, è per forza di cose semplificato, altrimenti sarebbe impossibile sostenerlo. Con una condizione di appena un centinaio di casi nelle 24 ore, invece, gli operatori possono sorvegliare anche i contatti a basso rischio, in particolar modo in caso di varianti. «Proprio in questi casi, - ha puntualizzato - proseguiamo con il sequenziamento come da disposizione nazionale e valutiamo la quarantena fiduciaria anche nei contatti a basso rischio».

Isolamento fiduciario

Cambia la gestione della quarantena, che passa da 14 a 10 giorni, così come previsto dal ministero della Salute. Ci sarà comunque una maggior attenzione per i contatti di positivi a una variante del virus: in quel caso, l'isolamento potrebbe essere richiesto anche a contatti meno stretti e prevedere un tampone molecolare al termine della quarantena. Visto lo scenario, cambia anche la periodicità dei test al personale sanitario negli ospedali e nelle strutture per anziani; i vaccinati dovranno sottoporsi a tampone di screening ogni 30 giorni, chi non ancora immunizzato, invece, ogni 7. «È fondamentale, - puntualizza Russo - che chi non si è sottoposto a vaccinazione non sia portatore di virus sul posto di lavoro.

Tamponi

Capitolo spostamenti. Chi deve viaggiare per turismo o motivi di lavoro e necessiti di tampone, perché non ancora vaccinato, potrà farlo, con spese a proprio carico, nelle farmacie, nei laboratori privati accreditati e nei punti tamponi. Lo stesso vale per quei turisti che vengono in territorio veneto e hanno obbligo di regolarizzare la propria posizione con un tampone fino a 48 ore precedenti alla partenza. Come spiegato da Lanzarin, nei prossimi giorni sarà deliberato il prezzo per i test.

Secondo le nuove indicazioni ministeriali, per il Veneto è fissato un limite minimo di 150 tamponi al giorno ogni 100mila abitanti, per un totale di 7.350, un numero comunque di molto inferiore ai test effettuati ogni giorni in Regione. Tamponi potranno essere effettuati anche nel corso di particolari eventi o momenti di socializzazione e aggregazione.

«Si tratta di un piano di sanità pubblico virtuoso. - ha spiegato Zaia - Non abbiamo abbassato la guardia e stiamo già pensando al futuro, schierando tutta l'artiglieria in nostro possesso. Siamo aperti anche a vaccinare i turisti, purché ci sia il siero e il certificato di vaccinazione che rilasciamo sia accettato dalle altre Regioni. Siamo fiduciosi, e ai turisti che hanno bisogno del vaccino garantiremo la forzatura del sistema».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Più contact tracing, quarantena per contatti a basso rischio e tamponi agli eventi

VeneziaToday è in caricamento