rotate-mobile
Cronaca Santa Croce / Calle Chiovere

"Ho sparato perché avevo paura, ma non sapevo chi ci fosse al di là della porta"

Ciro Esposito, il 49enne arrestato per omicidio a Venezia martedì mattina, ha pianto dopo che gli è stato detto che la vittima era l'amico Ivano Gritti: "Erano colpi a scopo intimidatorio"

"Non sapevo chi ci fosse al di là di quella porta". Quando Ciro Esposito, il 49enne finito in manette per omicidio, ha scoperto che aveva ucciso il suo amico Ivano Gritti, giudecchino di 47 anni, ha avuto una crisi di pianto davanti al magistrato titolare delle indagini. Lacrime cadute copiose per lunghi minuti martedì mattina, quando Esposito ha preso coscienza della gravità della sua condotta. Il colloquio con il pubblico ministero è durato un'ora e mezza e l'arrestato, che deve rispondere anche di porto abusivo di arma da fuoco, ha spiegato di aver preso la pistola semiautomatica definita "clandestina" dal comandante provinciale dei carabinieri, Claudio Lunardo, nel momento in cui c'era qualcuno che urlava e batteva alla porta della sua abitazione. O meglio, si tratta di un alloggio di calle de le Chiovere occupato dall'agosto scorso, nel sestiere di San Polo.

"Colpi a scopo intimidatorio"

Il suo pitbull abbaiava e il timore era di essere finito nel mezzo di una possibile aggressione nei suoi confronti: è stato in quel momento che il 49enne ha premuto il grilletto per 2 volte, colpendo all'occhio la vittima, poi caduta nel cortiletto dell'abitazione. "Colpi a scopo intimidatorio", ha dichiarato. I soccorsi dei sanitari del 118 sono risultati vani. Sul motivo per cui Gritti ce l'avesse con Esposito sono in corso le indagini dei carabinieri: è possibile che la pistola utilizzata nel delitto sia le stessa che 24 ore prima era stata sfoderata alla vicina Coop di San Polo durante una rapina in cui uno dei banditi ha parlato con accento meridionale. Assieme alla vittima, secondo una testimone che si è affacciata alla finestra avendo udito gli spari, c'era un uomo di probabili origini nordafricane fuggito a piedi. Potrebbe trattarsi del terzo complice della serie di assalti armati che hanno caratterizzato il centro storico nelle ultime settimane.

Vittima e omicida erano molto amici

Fatto sta che vittima e omicida erano molto amici: su Facebook vengono immortalati spesso insieme, condividendo l'amore per i cani e un certo stile di vita piuttosto turbolento. Ivano Gritti era giudecchino doc, mentre Ciro Esposito aveva una compagna di Sacca Fisola, cugina alla lontana proprio della vittima. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ho sparato perché avevo paura, ma non sapevo chi ci fosse al di là della porta"

VeneziaToday è in caricamento