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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

L'Ordine degli avvocati soffocato dai ricorsi dei richiedenti asilo: "Ci serve aiuto"

Nel 2016 sono stati oltre 3.400, il 70% delle domande totali di patrocinio gratuito. L'appello: "Organico insufficiente, chiediamo l'intervento degli Ordini e delle pubbliche amministrazioni"

I numeri salgono e il personale non è sufficiente per gestire l'emergenza: così l’Ordine degli Avvocati di Venezia lancia un appello perché si intervenga per permettere la gestione di una situazione "gravosa". "Mancano risorse e mezzi - spiega il presidente Paolo Maria Chersevani - All'Ordine spetta il compito di rispondere alle istanze di ammissione al patrocinio a spese dello Stato, casi che si stanno moltiplicando di anno in anno. Nel 2016 sono state presentate al Coa di Venezia 4779 domande, di cui il 71,6% relative a ricorsi di coloro a cui viene rifiutata la protezione internazionale (3426)". E nel 2017 sono ancora di più: "Fino al 9 giugno - precisa l'avvocato - sono già state presentate 2.724 domande, il 78% relativi a protezione internazionale (2121)".

Gli avvocati veneziani sono chiamati ad assumersi l’onere amministrativo ed economico di garantire la risposta all’utente. "Si consideri - aggiunge il segretario del Coa, Giuseppe Sacco - che il Consiglio veneziano è territorialmente competente per tutte le istanze della Corte d’Appello e della Corte di Cassazione. Se il fenomeno della crescita delle domande di patrocinio a spese dello Stato ha avuto un forte impatto sull’attività del tribunale di Venezia,  con conseguente prolungamento dei tempi processuali, per quanto riguarda l’Ordine di Venezia la situazione ha letteralmente travolto il nostro ufficio competente. A questo ruolo è destinata a tempo pieno una dipendente, che deve interfacciarsi con una utenza tra le più varie, e tre consiglieri delegati che esaminano nel merito ogni istanza".

Secondo il Consiglio degli avvocati veneziani le risorse di un Ordine professionale di medie dimensioni quale quello di Venezia sono insufficienti a dare una risposta sollecita ad una simile mole di richieste, e certamente non è possibile richiedere agli iscritti, che già affrontano un momento congiunturale della professione, di fronteggiare tali difficoltà assumendosi, ad esempio, i costi per l’assunzione di ulteriore personale.

"La competenza territoriale dell’Ordine distrettuale dovrebbe essere tenuta in debita considerazione anche dagli altri Ordini del Distretto visto che  le istanze provengono da tutto il Veneto con assistenza, per la maggior parte dei casi, affidata a colleghi appartenenti ad altri fori oppure enti ed organismi di assistenza fuori provincia – conclude l’avvocato Mario Scopinich, consigliere del Coa -. Abbiamo chiesto 'aiuto' all’informatica dotandoci di un software dedicato attraverso il quale, accedendo al portale dell’Ordine, è possibile il deposito telematico delle istanze e della relativa documentazione ed attraverso il quale i consiglieri delegati possono richiedere le eventuali integrazioni documentali agli istanti, ma non basta".

"Non intendiamo sottrarci in alcun modo all’impegno di garantire efficienza e tempestività nella risposta alle esigenze dei 'meno fortunati' – aggiunge infine il presidente Chersevani - ma, al fine di migliorare il servizio, abbiamo bisogno di ogni possibile supporto da parte degli altri Ordini del Distretto e dalle pubbliche amministrazioni al fine di fronteggiare quella che non può ormai considerarsi una emergenza ma piuttosto un fenomeno in via di esponenziale incremento che deve trovare una risposta coerente e proporzionata".

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