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Cronaca San Michele al Tagliamento

Il parroco chiede un prestito via mail, ma è una truffa di un hacker

A Bibione molti ci stavano cascando: lunedì è partita una mail da don Andrea Vena che chiedeva mille euro, ma lui non ne sapeva assolutamente nulla

Per gli esperti del web, quella mail ormai suona da tempo come un ritornello farlocco e patetico. Ma molti possono cascarci, ed è effettivamente quello che stava accadendo lunedì a Bibione. Molti fedeli hanno ricevuto dal parroco don Andrea Vena una mail piena di errori grammaticali in cui sostanzialmente veniva chiesto un prestito di mille euro. Molti ci hanno creduto, perché effettivamente la mail partiva dalla casella del parroco ed era firmata dallo stesso sacerdote. Come riportano i quotidiani locali, il parroco è caduto dalle nuvole e ha dovuto subito servirsi della propria pagina Facebook per smentire il tutto.

“Spero che questo ti arriva in tempo, ho fatto un viaggio a Bradford, Inghilterra, e la mia borsa è stata rubata con il mio passaporto, carte di credito internazionali dentro. L’ambasciata è disposto ad aiutarmi con avermi fatto prendere un volo senza il mio passaporto, solo che io devo pagare per il biglietto e l’albergo. Per il mio sgomento non posso accedere ai miei fondi senza carte di credito, e il contatto con la mia banca, ma hanno bisogno di più tempo per elaborare e così mi ottenere una nuova. In questa spiacevole situazione ho pensato di chiedere un prestito di giorno di paga che posso ridare appena torno. Ho bisogno di circa 1000 euros per coprire le mie spese. Ridarò tutto al mio ritorno. Devo prendere il prossimo volo. Se è possibile inviare i fondi tramite MoneyGram che è più comodo e facile, perché è l'opzione migliore. Posso inviarvi i dettagli su come fare. Aspetto con ansia la tua risposta. Non ho l’accesso al telefono, attualmente sto usando una macchinetta pubblica. A causa della mancanza di fondo ho dovuto lasciare l’albergo. mi faccia sapere se mi potresti aiutare in qualche modo. Cosi almeno posso inviarti i miei dati. Grazie”.

Un testo già letto e riletto più volte negli ultimi anni, un’infiltrazione di qualche hacker in cerca di soldi facili. La stessa sventura è capitata nei mesi scorsi ad un noto procuratore di calciatori residente al Lido di Venezia e ad docente universitario padovano. Il parroco, come detto, si è affrettato a smentire: “Ciao. Da stamane mi hanno “rubato'” codici email. Non considerate email mie che chiedono soldi. Truffa. Grazie e... scusate!!”.

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