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Cronaca

Un piano per salvare le opere d'arte in caso di calamità: protocollo Comune-prefettura

Coinvolti pompieri, protezione civile, Regione e Città metropolitana. Firma giovedì, il sindaco Brugnaro: "Questa città si sta mettendo a norma". Modello da allargare al resto del Veneto

Chi pensa alle opere d'arte in caso di alluvioni e calamità naturali? Da oggi c'è un piano che risponde a questa necessità, particolarmente sentita in una città, Venezia, in cui è conservato un immenso patrimonio in beni culturali. Ma anche in tutta la provincia. Giovedì, infatti, è stato sottoscritto il "protocollo d'intesa per la messa in sicurezza dei beni culturali" ubicati nel territorio della città metropolitana in caso di situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici. I fenomeni presi in considerazione sono alluvioni, esondazioni fluviali e alta marea. L'accordo ha l'obiettivo di salvaguardare gli immobili e gli edifici che conservano i beni culturali attraverso appositi moduli di intervento, nonché un sistema informativo territoriale, che, oltre a far dialogare i vari enti coinvolti, consentirà la visualizzazione delle aree a rischio idraulico e la mappatura dei beni vulnerabili.

"Un piano per agire con prontezza"

Soddisfatto il sindaco Luigi Brugnaro: "Importante lavorare sulla prevenzione e sulla protezione - ha commentato - Sono orgoglioso di dire che questa città si sta mettendo a norma. Abbiamo un piano per agire immediatamente in caso di calamità naturale, qualcuno che pensa alle opere d'arte". Il progetto si prefigge la preventiva individuazione degli edifici che conservano beni culturali, la collocazione delle opere più a rischio, e le modalità d'intervento nel caso di un evento catastrofico, prevedendo anche lo spostamento dei beni in pericolo in luoghi e depositi in cui non possano subire danneggiamenti, sia traumatici che climatici, e che ovviamente garantiscano criteri di sicurezza contro eventuali tentativi di furto o altro. In sintesi, come ha ricordato il prefetto Boffi: “con questo accordo si stabilisce 'dove' intervenire, 'cosa' tutelare, e 'come' agire operativamente in caso di emergenza”. Lunga la lista dei firmatari del documento: Prefettura, Regione, Città metropolitana, Comune, segretariato regionale del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per il Veneto, Soprintendenze lagunari e delle province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, soprintendenza archivistica e bibliografica del Veneto e del Trentino Alto Adige, Polo museale del Veneto, Gallerie dell'Accademia di Venezia, Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Patriarcato, Procuratoria di San Marco e direzione interregionale dei vigili del fuoco Veneto e Trentino Alto Adige.

Individuazione delle aree a maggior rischio

Spiega la prefettura: "Verranno individuati gli edifici coinvolti dai fenomeni idrogeologici e stabilite le priorità d'intervento attraverso interrogazioni impostate su relazioni geografiche avanzate (ad esempio la visualizzazione degli edifici posti all'interno di una fascia di innalzamento di marea segnalata o di una fascia di rispetto fluviale) e l'aggiornamento puntuale e costante dei dati relativi allo spostamento dei predetti manufatti. Verrà attivato un sistema di allertamento, con la predisposizione di specifiche procedure di preavviso, in linea con le modalità operative della protezione civile, supportato, per la città lagunare, dal centro previsioni e segnalazioni maree. L'area definita come 'a pericolosità idraulica' o potenzialmente soggetta ad inondazione' verrà individuata sulla base dei piani di settore disponibili, a partire dal piano di gestione del rischio alluvioni, dai PAI e dai Piani delle Acque".

Le funzioni degli enti partecipanti

Il protocollo prevede per ogni soggetto firmatario precisi impegni da ottemperare. Le funzioni di coordinamento saranno svolte da un apposito comitato guida presieduto dal prefetto, che si impegna inoltre a sensibilizzare i sindaci affinché aggiornino i piani di emergenza comunale, prevedendo specifiche procedure di intervento per la messa in sicurezza dei beni culturali. La Regione si impegna a fornire il proprio supporto per la realizzazione del progetto, il cui ambito di applicazione verrà successivamente esteso a tutto il Veneto. Il segretariato regionale per i Beni culturali coordina gli istituti periferici del ministero, avvalendosi anche nella fase non emergenziale del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale. Il Comune di Venezia si impegna a promuovere la realizzazione di studi e analisi del territorio che permettano una puntuale individuazione delle aree a pericolosità idraulica, a mantenere costantemente aggiornati gli scenari di rischio idraulico, a concorrere alla mappatura degli edifici che conservano beni culturali in aree a rischio, a potenziare il sistema di protezione civile anche con corsi di formazione, informazione e addestramento specifici. La Città metropolitana si impegna a individuare un congruo numero di volontari già specializzati nella messa in sicurezza dei beni culturali o da formarne di nuovi e di coordinarli. Anche la Curia patriarcale si impegna a informare gli enti ecclesiastici chiedendo loro di fornire informazioni e dati utili alla realizzazione del piano, collaborando con la mappatura degli edifici di interesse culturale e artistico.

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