rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Recuperati due dipinti dei santi Pietro e Paolo rubati alla Compagnia di Gesù 28 anni fa

Le opere erano state rubate nella notte tra il 25 e il 26 maggio 1995 dalla cappella della Curia Generalizia

Sono stati restituiti  ieri, dopo ben 28 anni, due dipinti raffiguranti i santi Pietro e Paolo, rubati nella notte tra il 25 e il 26 maggio 1995 dalla cappella della Curia Generalizia. Il comandante dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia, Emanuele Meleleo, li ha consegnati personalmente al Padre Generale dei Gesuiti Arturo Sosa Abascal, a Roma. 

I due dipinti a olio su tavola misurano 65 centimetri di diametro e sono racchiusi entro una cornice dorata modanata in legno. Rappresentano i ritratti dei due apostoli in primo piano e a mezzobusto, con in evidenza gli attributi dei due santi, le chiavi e l’elsa della spada. I dipinti, forse copie di prototipi più celebri a figura intera, presentano stilisticamente influenze di ambito fiammingo, in cui lo studio psicologico dei personaggi si associa all’utilizzo di corpose pennellate, volte a evidenziare i contrasti chiaroscurali e i bruschi passaggi tonali. Le tavole sono databili ai decenni centrali del 17esimo secolo. La compatibilità delle dimensioni, le affinità stilistiche e i soggetti fanno ritenere che si tratti fin dall’origine di due pendant.

Le opere in vendita presso una casa d'aste romana

Per i beni d’interesse artistico di proprietà di enti ecclesiastici, opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni, come nel caso dei dipinti in questione, il "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" prevede che gli stessi siano inalienabili, e che gli eventuali acquisti e vendite, anche in buona fede, risultino nulli. I carabinieri hanno individuato le due opere nell’ambito di un’indagine più ampia relativa alla sottrazione di beni ecclesiastici in Veneto, da cui è poi scaturita l’inchiesta in questione, coordinata dalla procura di Roma.

In particolare, le opere erano comparse sul mercato dell’arte nell’autunno del 2021, all’incanto presso una casa d’aste romana, come "coppia di dipinti a olio", di scuola lombarda della prima metà del 17esimo secolo. Per la loro identificazione è stato di fondamentale importanza il censimento del furto presso la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”. Le immagini della vendita in asta sono subito apparse ai militari sovrapponibili a quelle del furto ai danni dei Gesuiti. Gli investigatori hanno ricostruito a ritroso i passaggi di mano: dopo il furto e la ricettazione, i dipinti erano stati oggetto di una "peregrinazione" in varie regioni dell’Italia centrale, fino alla loro messa in vendita a Roma.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Recuperati due dipinti dei santi Pietro e Paolo rubati alla Compagnia di Gesù 28 anni fa

VeneziaToday è in caricamento