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Cronaca

Rifiuti sulle coste veneziane, la plastica è l'avversario numero uno

Sono terminate le prime analisi sui litorali veneti, effettuate da Arpav per rispondere alle direttive europee "Marine Strategy"

Sono terminate nei giorni scorsi le prime indagini sui rifiuti spiaggiati presenti sui litorali veneti previste da "Marine Strategy", la direttiva europea che ha come obiettivo il raggiungimento entro il 2020 del “buono stato ambientale” per le acque marine. Soddisfatto l'assessore all'ambiente della Regione Veneto, Maurizio Conte: “Un obiettivo importante data la rilevanza turistica del nostro litorale, messo a dura prova anche dagli ultimi eventi meteorologici".

Arpav ha effettuato due campagne di monitoraggio, una nella primavera del 2013 e una tra dicembre 2013 e gennaio 2014, su quattro aree costiere, corrispondenti a 160 km. In ogni area sono stati ricercati tutti i rifiuti visibili presenti sull'arenile, conteggiando successivamente quelli di dimensioni maggiori a 50 centimetri.

Sono stati rinvenuti dai 200 a 1300 rifiuti ogni cento metri di costa: per la maggior parte si tratta di plastica e polistirolo, dai tappi di bottiglia ai pneumatici. "Un impatto considerevole per il nostro mare - rileva Carlo Emanuele Pepe, dg Arpav - che ci indica quanto ancora ci sia da lavorare sul piano dell'informazione ambientale ai cittadini".

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