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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Scossa di terremoto avvertita anche in provincia di Venezia

L'epicentro secondo le prime informazioni al largo di Senigallia (Ancona). Magnitudo 5.7

Un terremoto, poco dopo le 7 di mercoledì 9 novembre, ha interessato una vasta zona del centro Italia, lungo la costa adriatica marchigiana. L'epicentro sarebbe a nord di Senigallia (Ancona), con una magnitudo 5.7, secondo le prime stime del Centro sismologico euro mediterraneo (Emsc). La scossa è stata avvertita distintamente anche in Veneto e in tutta la provincia di Venezia, da Chioggia a Portogruaro.

Alla scossa principale ne sono seguite altre secondarie, meno forti. Dopo la prima, delle 7.07 (magnitudo 5.7), l'Invg ha rilevato altre 8 scosse, di intensità via via decrescente, sempre al largo. La seconda scossa è stata registrata alle 7.12, con magnitudo 4.0, poi altre tre in pochi minuti, intorno alle 7.15: magnitudo 3.1, 3.4, 3.6. L'ultima è stata rilevata alle 7.35 con magnitudo 2.4.

Le conseguenze sulla costa marchigiana

Dalle prime informazioni sembra che non si siano verificati danni di particolare gravità. Il corpo nazionale dei vigili del fuoco ha comunicato che sono arrivate solo alcune richieste di verifiche su edifici. Le situazioni più delicate si riscontrano nelle zone tra Fano e Ancona. Come riporta AnconaToday, molte famiglie poco dopo le 7 si sono riversate in strada, impaurite dalle scosse e dal distaccamento di pezzi di intonaco dai muri delle abitazioni. All'ospedale di Torrette dipendenti e pazienti sono usciti all'aperto. I sindaci di Ancona, Jesi, Osimo, Loreto e Senigallia hanno scelto di tenere le scuole chiuse. Il traffico ferroviario è stato sospeso in via precauzionale vicino ad Ancona, sulla linea adriatica, e si segnalano alcuni danni alla locale stazione ferroviaria, dove sono caduti calcinacci.

In un comunicato diffuso in giornata, l'assessore regionale veneto Gianpaolo Bottacin esprime «totale solidarietà e vicinanza alla Regione delle Marche per il terremoto che ha fatto tremare un territorio che ancora porta le ferite della recente alluvione». «Molte - ha aggiunto Bottacin - sono state le telefonate dei cittadini preoccupati ai vigili del fuoco, ma in Veneto non risultano danni. La Regione è disponibile, qualora ne nascesse il bisogno, ad inviare in loco come supporto i volontari della protezione civile e i dipendenti pubblici abilitati alla verifica della tenuta statica degli edifici».

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