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Cronaca

Gli abusivi si riforniscono a Mestre: in tre magazzini "borse al cromo"

La guardia di finanza ha individuato alcuni magazzini in terraferma dove i venditori irregolari acquistavano la merce contraffatta. Maxi sequestri

Dai sequestri ai fornitori. Le indagini della guardia di finanza ancora una volta sono riuscite a risalire la piramide del commercio illegale che si sviluppa tra la laguna e la terraferma. Non solo le operazioni in laguna, dunque, con venditori abusivi bloccati e identificati (con tanto di multe che nessuno poi pagherà mai), ma anche la capacità attraverso appostamenti e attività d'indagine "tradizionali" di individuare dove i vu cumprà si rifornissero per le loro giornate di "lavoro" a Venezia.

Questa volta, nella rete dei controlli dei finanzieri, sono finiti tre commercianti di Mestre. Nei loro magazzini i militari hanno sequestrato ben 7.000 borse illegalmente commercializzate. L'operazione che è scattata nella giornata di venerdì parte da quest'estate quando, i baschi verdi veneziani, oltre a contrastare la vendita al dettaglio di merce contraffatta nella città lagunare, hanno anche eseguito appositi servizi che hanno consentito di risalire ai fornitori della merce.

Le attività si sono sviluppate nel corso dell'estate appena passata e hanno quindi consentito di individuare i magazzini di tre commercianti attivi a Mestre tra via aleardi e via cappuccina, dove venivano stipate e vendute ai venditori irregolari migliaia di borse con marchi contraffatti.I tre esercizi commerciali erano gestiti da cittadini di etnia cinese, nei quali i venditori si rifornivano prima di andare in centro storico per proporre la loro mercanzia alle migliaia di turisti che quotidianamente visitano Venezia.

Sulla merce rinvenuta è stato anche effettuato un controllo per capirne la nocività per la salute. Tale controllo è avvenuto grazia ad un apparecchio a raggi x denominato “Spettrometro”. Il dispositivo, in dotazione alla locale Camera di Commercio ed acquistato con fondi della Regione Veneto, costituisce un insostituibile ausilio alle Forze dell’Ordine impegnate nell’azione di contrasto, in quanto consente di verificare nell’immediatezza la presenza di sostanze potenzialmente nocive per la salute dei consumatori. In questo caso, all’esito dell’esame svolto in tempo reale dai tecnici della Camera di Commercio, che hanno partecipato alle operazioni, quasi 200 borse sono risultate contenenti cromo esavalente, piombo e nichel in livello superiore rispetto ai limiti consentiti dalla legge. Di qui sono seguiti naturalmente maxi sequestri e denunce, stroncando (o almeno cercando di farlo) una delle direttrici principali di rifornimento per gli abusivi che operano in laguna.

Mario Feltrin, dirigente dell’ufficio legale della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo Delta Lagunare, commenta: "Questa operazione è stata possibile anche grazie allo spettrometro, dispositivo in dotazione ai nostri ispettori che permette la verifica immediata della presenza di sostanze potenzialmente nocive per la salute dei consumatori. Viene così confermato il ruolo che svolgiamo a tutela e valorizzazione delle imprese che operano nel rispetto della legalità e delle norme. Solo nel 2014 a Venezia con i sopralluoghi effettuati sono stati sequestrati cautelativamente 2.161 giocattoli non conformi".

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