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Cronaca Isola di San Giorgio

Da detenute a stiliste: la sfilata del carcere femminile della Giudecca

Dagli anni '50 ad oggi, un'antologia della moda italiana ideata e realizzata dalle carcerate veneziane, aiutate dall'antica tessitura Bevilacqua

Sabato 14 giugno, alle 19, all'isola di San Giorgio nel piazzale antistante la Basilica palladiana, venti modelle tra cui sette delle dodici “Marie del Carnevale 2014” sfileranno proponendo una carrellata di vestiti e accessori in grado di ricostruire la storia della moda italiana dagli anni '50 ad oggi. Le stiliste sono le stesse detenute del carcere della Giudecca, dove da oltre un decennio è stata aperta una sartoria. Alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione, svoltasi martedì a Ca' Farsetti, sono intervenuti oltre all'assessore comunale alle Attività culturali, Angela Vettese, anche il presidente della Cooperativa sociale il Cerchio, Gianni Trevisan, promotore dell'iniziativa, Alberto Bevilacqua dell'antica tessitura Luigi Bevilacqua, e Stefania Stea, vice presidente dell'associazione veneziana albergatori e madrina dell'evento.

I COMMENTI - “Si tratta di una particolarissima sfilata – ha affermato l'assessore Vettese – in cui verrà presentata una vera linea creativa, frutto di impegno e ingegno da parte di un gruppo di detenute che possono competere sul mercato con analoghe attività imprenditoriali. Grazie alle iniziative realizzate dalle cooperative sociali negli istituti di pena cittadini, il carcere non è più un buco nero in cui espiare il tempo del malcontento. Si offre, grazie al lavoro, l'occasione per ripensare alla propria vita e alle opportunità per rientrare nella società in modo diverso”. Alberto Bevilacqua, che ha consegnato gran parte dei tessuti utilizzati per il confezionamento degli abiti, ha definito l'evento “una bella avventura che lega l'antica produzione tessile veneziana alla solidarietà. Oggi le prigioni italiane sono luoghi di sofferenza, ma è necessario che tornino ad essere luoghi di rieducazione”.

SOSTEGNO IMPORTANTE - Il lavoro in carcere e il numero significativo degli occupati negli istituti di pena cittadini e nazionali, è stato il tema affrontato dal presidente Trevisan: “Diamo lavoro a 45 su un totale di 77 detenute, mentre sono 65 le persone con pene alternative impegnate in vari ambiti, grazie alla collaborazione della Direzione del carcere femminile e del Comune di Venezia che negli anni non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Portare il lavoro in carcere è una battaglia di democrazia e civiltà che va condotta soprattutto in questo momento di grande difficoltà. Dal 16 giugno inoltre a Mestre altri quattro ristretti lavoreranno in un nuovo parcheggio per biciclette”. La manifestazione è aperta alla cittadinanza, per partecipare è necessario contattare i numeri 041 2771127 o 345 4628276, email claudia@ilcerchiovenezia.it, cristina@ilcerchiovenezia.it. In caso di pioggia la sfilata si svolgerà negli spazi interni della Fondazione Cini.

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