Lucchetto al cimitero per l'oro rosso: carabinieri sventano colpo

E' merce pregiata di questi tempi sul mercato nero: è per questo che sono in aumento anche sul territorio veneziano i casi di furto e tentato furto da parte dei malviventi di rame.

Nel recente passato erano finiti nel mirino dei predoni i cimiteri di Robegano di Salzano e del territorio di Pianiga, ma l'ultimo tentativo di portare via il materiale è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a Bojon di Campolongo Maggiore. L'allarme è scattato intorno alle 3.30, quando alcuni residenti della zona hanno cominciato a sentire dei forti rumori dal camposanto. La banda si trovava al lavoro con tutta probabilità da ore e infatti stava già smontando e mettendo da parte le coperture di metallo di due cappelle, in tutto ben 55 piastre larghe un metro per tre e del peso di 30 chili ciascuna, quando sono arrivati sul posto i carabinieri avvertiti proprio dai testimoni. Un colpo "corposo" che avrebbe fruttato poco meno di 10 mila euro. E invece i predoni, avvertiti quasi certamente da un "palo" fermo lungo la strada, hanno abbandonato tutto il rame prima dell'arrivo delle quattro gazzelle dei militari e sono fuggiti riuscendo a far perdere le proprie tracce.

Per facilitare il furto i ladri, dopo aver scardinato il cancello principale, avevano perfino avuto cura di far finta di richiuderlo, legandolo con un lucchetto. Una mossa che aveva una duplice funzione: da un lato non avrebbe destato sospetti in chi fosse passato lì davanti, dall'altro avrebbe facilitato l'apertura al momento del carico del bottino su un camion da parte dei complici. Nella fretta di scappare i predoni hanno abbandonato sul posto oltre al metallo "prezioso" anche gli attrezzi utilizzati per scardinare le lastre: scalpelli, martelli, leve e anche diverse paia di guanti.