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Cronaca

Terremoto oggi anche a Venezia, il sisma per pranzo 21 giugno 2013

La scossa pochi minuti dopo le 12.30. A quanto sembra è stata avvertita in tutto il Nord. Social network assaltati. Nessun danno in provincia

Paura per pranzo venerdì mattina. Una forte scossa di terremoto è stata avvertita in tutto il Nord Italia e in parte del Centro pochi minuti dopo le 12.30 L'epicentro, secondo l'Ingv, sarebbe stato a 2 chilometri da Fivizzano, in provincia di Massa e Carrara, magnitudo di 5.2 con profondità 5.1 chilometri.

La terra ha tremato distintamente anche nel Veneziano, specie ai piani alti dei palazzi. Segnalazioni da San Basilio, Spinea, Mirano, Marghera e San Donà. Lampadari in movimento e sedie "ballerine". In attesa dei primi dati forniti dall'Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia (il sito è rimasto intasato per il numero di contatti), i social network sono stati presi d'assalto per scambiarsi informazioni su quanto percepito.

"Io l'ho sentito, e tu?", la notizia della scossa si è quindi in pochi secondi allargata a macchia d'olio. Dalle prime informazioni nella provincia lagunare non si sarebbero registrati feriti o danni rilevanti. Nelle prossime ore, da prassi, con ogni probabilità verranno effettuati controlli in uffici pubblici e scuole. La scossa sarebbe stata avvertita in Emilia Romagna, Veneto, Liguaria, Lombardia e Toscana.

“Non dobbiamo avere paura dei terremoti ma delle case costruite male . Con il rischio sismico dobbiamo sapere convivere e dobbiamo prevenirlo con costruzioni adeguate, studi di microzonazione, investimenti mirati e informazione”. E' stato molto chiaro Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, a poche ore dal terremoto che ha colpito quasi tutto il Nord Italia.

“Un terremoto di 5.2 della scala Richter a soli cinque chilometri di profondità – ha proseguito Graziano – è sicuramente un terremoto forte che avrebbe potuto causare morti e crolli. Questo, stando alle prime notizie, non si è verificato. Forse la consapevolezza di quelle popolazioni di vivere in un'area ad elevato rischio sismico ha fatto si che esse stesse abbiano preteso di vivere in case sicure e costruite bene. Dobbiamo estendere questo modello di prevenzione, attraverso l'informazione, a tutto il Paese. L’Italia è sismica, molti edifici sono in aree di elevato grado di sismicità, milioni di cittadini risiedono in zone che sono potenzialmente ad elevato rischio sismico. L’arma che abbiamo è quella della prevenzione, che deve essere fatta con gli investimenti, ma anche con la giusta informazione”.      

IL PUNTO DELL'EPICENTRO

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