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Cronaca

Truffe nel trading online, un'impiegata perde 20mila euro

Avrebbe affidato i suoi risparmi in varie tranche ad un falso operatore finanziario contattato su Instagram. Diversi casi simili seguiti dall'Adico

Ancora un caso di truffa sul web. La vittima è un'impiegata mestrina di 50 anni, attirata da un annuncio su Instagram che prometteva guadagni dal trading online. Si sarebbe rivolta a un sedicente operatore finanziario, con il quale poi avrebbe intrattenuto vari contatti telefonici. Inizialmente avrebbe investito poche decine di euro, ricavandone, all'apparenza, un certo profitto. Così si sarebbe convinta ad impegnare ulteriori somme, in totale 20mila euro. Per poi scoprire che i suoi soldi erano svaniti nel nulla.

La donna si è rivolta all’associazione Adico, che sta seguendo altri casi simili e ha ricostruito uno schema ricorrente. Il sedicente trader, quasi sempre residente all’estero, convince il potenziale investitore prospettandogli interessanti opportunità di guadagno. Dalle piccole somme iniziali si passa a cifre più grosse e il conto virtuale sembra continuare a crescere. I problemi si manifestano quando l’investitore chiede di entrare materialmente in possesso del denaro. A questo punto emerge la truffa: il trader temporeggia, spiega che non è il momento giusto e che, se si ritirano i soldi ora, si rischia di perdere gran parte del profitto. C’è chi posticipa fiducioso la richiesta e chi, invece, preoccupato, chiede la restituzione quantomeno del capitale investito. In questo caso il sedicente trader conferma la possibilità di ritornare il capitale iniziale ma, per farlo, bisogna sbloccare l’investimento con altri soldi. Se la vittima asseconda anche questa richiesta, il bottino sottratto dal truffatore si fa ancora più sostanzioso. Se l’investitore invece rigetta la richiesta al mittente, il truffatore semplicemente sparisce.

La frode, spiega Adico, è in auge da anni, tanto che l'associazione segue dal 2021 il caso di un'altra iscritta mestrina che in totale avrebbe perso circa 134 mila euro. «Purtroppo - commenta il presidente Carlo Garofolini - non ci sono molte strade da percorrere quando si è ormai giunti al punto di non ritorno. Anche le denunce alle forze dell’ordine rischiano di cadere nel vuoto. In ogni caso, viste anche le innumerevoli segnalazioni che riceviamo, siamo a disposizione delle vittime di questa frode per fornire consigli e valutare eventuali azioni legali».

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