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Cronaca

Turismo e commercio, attività a rischio usura: «Denunciate»

Costalonga: «Stiamo lavorando per l'estensione della norma a tutela dell'artigianato, del design e della qualità della zona realtina e marciana a tutta la città»

Le imprese del settore terziario, dal turismo al commercio, sono in seria difficoltà dopo un anno di misure di contenimento anti Covid. Dopo mesi di chiusura forzata devono far fronte a un grave calo del fatturato che le espone all'usura. Un fenomeno sommerso, difficile da combattere. Si è discusso di come affrontarlo venerdì, nel corso dell'ottava Giornata della legalità. Una giornata di confronto e approfondimento, organizzata da Confcommercio Città Metropolitana di Venezia, a cui ha preso parte l'assessore al Commercio e alle attività produttive Sebastiano Costalonga.

«Un'economia in ginocchio assiste al proliferare della criminalità organizzata, già presente sul territorio - ha detto il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto -. L'usura, accanto alle estorsioni vere e proprie, colpisce gli imprenditori sull'orlo della chiusura, che chiedono prestiti nell'estremo tentativo di salvare la propria azienda. Per prevenire l'usura serve fare squadra tra categorie, istituzioni e forze dell’ordine. Anche perché si tratta di un fenomeno sommerso, commercianti e operatori del terziario si vergognano a denunciare. Basti pensare che nell'anno 2020 il Fondo per le vittime dell'usura ha ricevuto solo quattro richieste da Venezia, mentre invece un'unica richiesta è giunta al Fondo antiracket». 

Tre le tipologie di usura, secondo il comandante regionale della guardia di finanza, Giovanni Mainolfi: «Accanto all'usura praticata dalla criminalità organizzata vera e propria, quindi da mafia, camorra e 'ndrangheta, c'è l'usura di quartiere e quella degli operatori finanziari del sistema», ha detto, sottolineando l'importanza della prevenzione. Come lui, anche il comandante provinciale dei carabinieri, Mosè De Luchi, si è concentrato sui controlli di prossimità e sulle attività investigative svolte dai carabinieri, invitando gli imprenditori a non sentirsi soli e a denunciare. «Nel nostro territorio stiamo lavorando per l'estensione della norma a tutela dell'artigianato, del design e della qualità della zona realtina e marciana a tutta la città, in modo che quando si ripartirà e ci saranno molti negozi vuoti, potremo intervenire per prevenire i traffici illeciti - ha detto Costalonga -. Dobbiamo tutelare il nostro patrimonio con un commercio di qualità ed evitare il proliferare di negozi low cost che spesso celano tentativi, ormai consolidati, di aggirare le norme ed evadere le tasse». 

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