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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Zaia contro il Dpcm: «Posso spostarmi in una metropoli e non tra Comuni con meno di 5mila abitanti»

Il governatore ha spiegato che vietare i movimenti anche tra piccoli Comuni vicini va ad incidere sul lato umano del ricongiungimento familiare. «Per quanto la salute venga prima di tutto»

«È un Dcpm che lascia perplessità. Prima viene la salute, ma questo decreto è talmente incisivo su alcuni aspetti, specie sugli spostamenti, che il Governo si è trovato ad approvare anche un decreto legge». Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia ha introdotto il punto stampa di oggi dalla sede della protezione civile di Marghera. Il governatore ha puntato il dito contro la possibilità di muoversi da una parte all'altra di una grande metropoli con milioni di abitanti, impedendo invece di spostarsi da un Comune di campagna all'altro, che in Veneto ha una media di 5mila abitanti. «In questo modo si verifica una sperequazione che va ad incidere sul ricongiungimento tra congiunti nei giorni di festa (25, 26 dicembre e 1 gennaio), andando quindi a penalizzare pesantemente l'aspetto umano e familiare.

«L'aspetto umano è fondamentale per noi, - ha ribadito Zaia - nei piccoli Comuni sarà come vivere in lockdown pur essendo in un'ipotetica zona gialla. Prima viene la salute, ma questo Dpcm non tratta allo stesso modo i cittadini. Il ragionamento non sta in piedi, paesi con 800 abitanti saranno costretti a restare chiusi allo stesso modo di grandi città con milioni di residenti».

«Nel Dpcm non c'è traccia di ristori»

Dito puntato anche contro la mancanza di alcun accenno ai ristori. «Teatri, cinema, palestre resteranno chiusi così come le piste da sci. Gli impianti riapriranno dal 7 gennaio perdendo il 70% del loro fatturato così come gli alberghi e le attività connesse. Sarà inevitabile che nascerà una guerra tra poveri dovuta alla disparità sociale che si verrà a creare.

Decade l'ordinanza regionale

Nelle prossime ore, intanto, decadrà anche l'ordinanza regionale attualmente in vigore, anche in attesa di vedere se il Veneto rimarrà in zona gialla o meno. I negozi potranno quindi aprire la domenica, non ci sarà capienza contingentata e non sarà più valida la norma della spesa garantita agli anziani nelle prime due ore di apertura dei supermercati. I negozi apriranno fino alle 21, mentre il coprifuoco rimarrà alle 22. Come ha spiegato Zaia, però, «se la situazione non migliorerà firmerò una nuova ordinanza».

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