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Mose, sindacati: «Sul futuro del lavoro è calato il silenzio. Pronti a bloccare tutto»

Cgil, Cisl e Uil: «Abbiamo scritto al ministro Salvini due mesi fa. Saremo costretti a mettere in campo una risposta a questo vuoto a tutti i livelli di governo». Cvn incorpora Comar. Per Thetis destino incerto. Possibile interesse di Fincantieri

Lavoro e futuro incerti sulla gestione e manutenzione del Mose da parte delle società Cvn, Thetis e Comar e per gli operatori. Cgil, Cisl e Uil di Venezia ricordano di aver già scritto al ministro delle Infrastrutture e Trasporto Matteo Salvini in merito alla situazione e per quello che è inerente la salvaguardia della laguna. «A distanza di mesi non si è aperto nessun tavolo e non è accettabile che permanga un quadro di totale incertezza costante sul futuro dell’opera a tutela della città e sul destino dei lavoratori impiegati nel Cvn, in Comar e Thetis - commentano Daniele Giordano (Cgil Venezia), Michele Zanocco (Cisl Venezia) e Igor Bonatesta (Uil Venezia) -. Per questa ragione invieremo una lettera al prefetto chiedendogli di convocare immediatamente le parti, o saremo costretti a mettere in campo una risposta a questo silenzio di tutti i livelli di governo».

In questi giorni è stata avviato da parte del Cvn il percorso di incorporazione della società Comar. «Speriamo si concluda positivamente - affermano i sindacati - con le dovute garanzie. Il tema però non risolve la questione del destino dei lavoratori sul futuro della manutenzione del Mose. Abbiamo appreso come, nelle prossime settimane, dovrebbe uscire un bando del ministero delle Infrastrutture dove pare probabile l’interesse di Fincantieri alla gestione dell'opera. Chiediamo vi siano subito impegni precisi in merito alla salvaguardia occupazionale dei lavoratori che oggi garantiscono quelle attività».

A questo si aggiunge la possibile cessione di Thetis. «Non è chiaro - dicono Cgil, Cisl e Uil - per quali ragioni la stessa società non possa essere il soggetto in house della futura autorità per la laguna. La salvaguardia di Venezia è troppo importante per essere gestita con tanta approssimazione e senza un confronto chiaro con chi in tutti questi anni ha lavorato per rendere possibile la realizzazione e la gestione del Mose». Mentre si parla di candidare il Mose a patrimonio Unesco, le sigle confederali osservano come manchi il confronto con chi vi opera. «Se non ci sarà un tavolo istituzionale su questo processo così importante e delicato - concludono Giordano, Zanocco e Bonatesta - metteremo in campo azioni di mobilitazione che non escludono il blocco di tutte le attività. La politica da troppo tempo sta giocando sul senso di responsabilità dei lavoratori che però non vedono nessuna attenzione per il loro futuro».

«Chiediamo che il ministro delle Infrastruture Matteo Salvini faccia immediatamente chiarezza sulla situazione del Mose, ed in particolare sui lavoratori del Cvn, di Comar e Thetis, che sono la più grande risorsa affinchè l’opera venga completata e possa proteggere la città»,  sostengono Rachele Scarpa deputata Pd e Monica Sambo segretaria Pd Venezia. «Presenterò - prosegue Scarpa - un’interrogazione al ministro Salvini affinchè chiarisca cosa si intende fare in merito al Mose sia per quanto riguarda il percorso del Consorzio Venezia Nuova, di Comar e Thetis che sull’uscita del bando per le manutenzioni su cui pare esserci un interesse di Fincantieri. Nel bando devono essere contenute precise garanzie a tutela dei lavoratori». C'è attesa per la nomina dell'Autorità di cui si è parlato per l'ultima volta anche durante il Salone Nautico, una quindicina di giorni fa.
 

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