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Gli aeroporti veneti crescono: previsione del +5% per l'estate

Save preannuncia 13 milioni passeggeri da aprile a ottobre tra Venezia, Treviso e Verona, per un volume che supererà quello del 2019

Il Polo aeroportuale del nordest (Venezia, Treviso e Verona) presenta le previsioni per la stagione estiva, che si preannuncia molto positiva. Il motivo è «una forte domanda di viaggi», che «conferma il rilancio dei volumi di traffico, nuovamente in crescita rispetto al 2023 e ai livelli del 2019». La stagione avrà inizio domenica 31 marzo e le prospettive, per tutti e tre gli aeroporti, sono di una richiesta molto elevata di voli nazionali e internazionali, con una crescita media di passeggeri pari al 5% rispetto al 2023. Tra aprile e ottobre si calcola che saranno 13 milioni, con un recupero definitivo rispetto al 2019 quando, nello stesso periodo, i tre aeroporti avevano gestito 12,7 milioni di passeggeri.

I dati sembrano contraddire le preoccupazioni sull'introduzione della tassa di imbarco, che non frena la domanda complessiva di voli. La società Save, però, precisa che «la percentuale sarebbe più elevata, se al Marco Polo i principali vettori low cost non avessero arrestato i loro programmi di sviluppo» per via della nuova addizionale di 2,50 euro per ogni passeggero in partenza. Le previsioni sono state presentate nel corso di un evento B2B organizzato il 20 e 21 marzo, dedicato agli addetti ai lavori per un confronto sulla domanda-offerta di viaggi degli aeroporti veneti.

Aeroporto Marco Polo

Lo scalo veneziano consolida il suo ruolo di terzo gateway intercontinentale nazionale, ulteriormente rafforzato dalla vivacità del mercato nordamericano che riconferma i collegamenti estivi su Atlanta, Chicago, New York JFK, New York Newark, Philadelphia, Montreal e Toronto. 

Queste le novità per il Nord America: Delta Air Lines ha anticipato all’11 marzo l’avvio del volo giornaliero su New York JFK e durante il picco estivo porta da 7 a 10 i voli settimanali su Atlanta. Il 6 giugno American Airlines ritorna a Venezia con il suo collegamento giornaliero su Chicago, interrotto nel periodo pandemico. Anche il Canada vede un’intensificazione dei collegamenti: Air Canada raddoppia i voli su Montreal e Toronto, che diventano rispettivamente 3 e 4 a settimana. Sulle stesse destinazioni, Air Transat offre complessivamente 4 frequenze settimanali.

Verso il Medio Oriente, Qatar Airways riprende a giugno il collegamento giornaliero con Doha, sospeso durante la pandemia. Il volo è operato tutto l’anno con aeromobile wide-body B787 Dreamliner e si aggiunge alla consolidata presenza di Emirates, che opera con voli giornalieri su Dubai effettuati con Boeing 777 dotati di cabina di prima classe.

La Corea del Sud torna protagonista nella ripresa dei flussi con l’Estremo Oriente, con il volo settimanale Venezia-Seoul, operato da giugno ad ottobre.

Nell’area mediterranea, EL AL ripropone dal 31 marzo i collegamenti con Tel Aviv 4 volte alla settimana, che diventeranno 5 nel picco estivo. Inoltre, Air Cairo, vettore del gruppo Egyptair, collega Venezia con Sharm El-Sheik ogni domenica. 

Da maggio, il vettore islandese PLAY riprende ad operare per la seconda stagione estiva i voli su Reykjavik e da giugno SunExpress riattiva i collegamenti su Smirne, entrambe le linee hanno frequenza bisettimanale.

Tra i vettori network europei, che garantiscono con la loro operatività multi-giornaliera la connettività agli hub di riferimento, si segnalano la ripresa del doppio volo giornaliero verso Madrid di Air Europa, l’incremento di Finnair fino a nove frequenze settimanali su Helsinki nel picco estivo, a cui seguirà l’estensione giornaliera della linea nel periodo invernale, l’introduzione della frequenza night-stop di Swiss International Airlines su Zurigo, scalo strategico per le connessioni intercontinentali.

I vettori low cost Ryanair e Wizz Air, che nel 2022 avevano aperto le loro basi al Marco Polo, per ora hanno scelto di bloccare gli investimenti a Venezia.
 

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