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Venerdì, 26 Aprile 2024
Emergenza acqua

«La siccità è una situazione con cui convivere». Le priorità di Cia Venezia

Martedì pomeriggio si è svolto un convegno sulla gestione sostenibile delle acque. Per l'associazione bisogna ridurre gli sprechi, pulire canali e fossati, efficientare la rete di distribuzione

«La siccità non è un'emergenza, ma una situazione con cui convivere. Occorre dunque un cambio di passo per affrontare la questione». Ne è convinta Federica Senno, presidente di Cia Venezia, che ha aperto così i lavori del convegno sulla gestione sostenibile delle acque, svoltosi martedì pomeriggio a Mestre.

La siccità è un problema su larga scala, non provinciale, per questo motivo «ci vuole sinergia tra tutti gli attori coinvolti», ha rilevato Senno, secondo la quale è importante «un regista a livello nazionale, che abbia una visione complessiva e ad ampio raggio. Anche la tempistica è importante. Ci vogliono tempi lunghi e non possiamo perderne».

Siccità: le priorità di Cia Venezia

Le priorità di Cia Venezia per la lotta alla siccità sono: riduzione degli sprechi, progetti di micro e macroinvasi, pulizia e manutenzione di canali e fossati, efficientamento della rete di distribuzione (ancora oggi si perde il 30-40%). Necessaria anche la ricerca su colture che siano più resistenti e che consumino meno acqua.

«La legge nazionale sul consumo di suolo è una priorità - ha proseguito Senno -. La provincia di Venezia è una delle prime in Italia per consumo. Bisogna rivedere e aggiornare i piani delle acque, che non deve essere più smaltita velocemente, ma conservata con parsimonia. Suggerisco infine uno studio di fattibilità su un impianto di desalinizzazione. Dicono sia costoso, ma quanto costa rispetto alla perdita di produzione, rispetto ad una siccità che non ha ritorno? Per questo stiamo predisponendo un ordine del giorno, da presentare a tutti i Comuni della città metropolitana, perché ci sia una presa di coscienza complessiva sulla questione».

Se come spiegato da Massimo Ferrario, meteorologo dell’Arpav, nella nostra regione la temperatura «sale di 0,52 gradi ogni 10 anni e le precipitazioni crollano» (a febbraio abbiamo avuto il 96% di pioggia in meno rispetto alla media), Luigi D’Alpaos, professore emerito di idraulica, ha invitato a non cedere al sensazionalismo, sulla base dei dati: «Le precipitazioni del 2022 non sono drammaticamente più basse rispetto alla media degli ultimi 30 anni. La dichiarazione di irreversibile siccità è affrettata».

Stefano Calderoni, vicepresidente di Anbi nazionale, e Francesco Cazzaro, presidente di Anbi Veneto, hanno respinto l’idea che ci sia una sopravvalutazione del problema e auspicano un accordo tra i vari portatori di interessi. Allo stesso tempo, Franco Contarin, della direzione Bonifica e irrigazione della Regione Veneto, ha illustrato la strategia da adottare: «bisogna stoccare l’acqua. La stagione irrigua in Veneto ha bisogno di 1 miliardo di metri cubi d’acqua. Come fare? Ridurre le perdite, utilizzare meglio l’acqua per l’irrigazione, costruire invasi e respingere la risalita del cuneo salini».

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