Porto, il bando dei temporanei non arriva: i lavoratori chiedono garanzie
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti pronte a riattivare lo stato di agitazione. «Operatori e famiglie senza certezze sul futuro professionale. Serve adeguare i costi»
Una decina di giorni fa l'Autorità portuale ha fatto il bilancio dell'attività del 2023, quantificando in un - 6,7 per cento il calo del traffico merci. L'export che fatica a causa della situazione geopolitica ed economica, il rincaro dei prezzi e la stagnazione della produzione manifatturiera: dinamiche incerte che si ripercuotono anche sugli attori in gioco e che hanno spinto i sindacati veneziani a premere per la chiusura della gara di assunzione degli operatori temporanei.
«C'è preoccupazione per il ritardo nella pubblicazione dei bandi - scrivono i sindacalisti: Federica Vedova e Luca Vianello di Filt Cgil, Marino De Terlizzi e Gianluca Libralato della Fit Cisl e Andrea D'Addio della Ulitrasporti - Oltre alle lungaggini, che aumentano l'incertezza - continuano - occorre adeguare le tariffe "sociali" in vigore nei porti di Venezia e Chioggia, del tutto insufficienti perfino alla copertura dei costi della forza lavoro».
Da ultimo, le sigle chiedono il versamento dei contributi, «in un momento congiunturale, sotto il profilo dei traffici marittimi». E mentre attendono «certe che l'Autorità portuale vorrà attivarsi a tutela della dignità e serenità di tutti i lavoratori portuali e delle famiglie che, a oggi non hanno alcuna certezza sul loro futuro professionale», alle richieste uniscono l'annuncio dell'eventuale riattivazione dello stato di agitazione, mobilitando tutte le maestranze portuali.