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«Troppe locazioni turistiche soffocano il patrimonio immobiliare»

La regolamentazione comunale invocata dal Partito Democratico e l'affondo di Azione al decreto del ministro Santanché

«Le locazioni brevi diffuse in tutta la città rappresentano un sistema di utilizzo del patrimonio edilizio fuori controllo». Mentre il sistema dei controlli sulla regolarità delle strutture ricettive, di finanza e polizia locale, si estende dal Comune di Venezia alla Città metropolitana, il capogruppo in Consiglio del Partito Democratico veneziano, Giuseppe Saccà, resta sul tema politico del governo del fenomeno specie in centro storico. «Venezia è l'unica città in Italia che può agire sulle locazioni brevi - ricorda - Invidiata da tutti i sindaci delle città d’arte l’amministrazione non fa nulla. La specialità della città in questo caso è stata riconosciuta dal Parlamento ma non dal Comune». E torna a invocare che gli affitti turistici vengano ordinati dal Comune. «Bene i controlli ma la giunta faccia la sua parte», commenta Sara Arco, delegata al Turismo per la Municipalità di Venezia, Murano, Burano.

«Strumenti regolatori come quelli previsti dell’emendamento Pellicani permetterebbero anche di valorizzare chi decide di utilizzare le locazioni brevi per integrare il proprio reddito - spiega Saccà - Ci troviamo davanti a un problema sotto gli occhi di tutti, ampiamente studiato, con proposte attuabili. L'onda va fermata con regole che tutelino la città e i piccoli proprietari». A livello nazionale il fenomeno è allo studio. C'è la proposta di legge del ministro del Turismo, Daniela Santanché, che disciplina le locazioni per finalità turistiche. «È una presa in giro», l'affondo di Paolo Bonafè, segretario comunale Azione Venezia, Antonella Cavazzina, responsabile Turismo e Leda Costantini, responsabile per la residenza. «Si pone l’obiettivo di “fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato e salvaguardare la residenzialità dei centri storici" ma poi prevede che la locazione sia di almeno due notti. Saremmo curiosi di sapere dal ministro in che modo questa limitazione persegua gli scopi annunciati, peraltro costituendo un’inutile vessazione verso i pernottanti per una sola notte».

Azione Venezia ritiene ineludibile che la legge dia facoltà ai sindaci di legiferare autonomamente in merito a regolamentazione e limitazione del fenomeno. A Venezia questo è possibile. Bonafè annuncia un'iniziativa in Parlamento. «La nostra deputata Valentina Grippo, eletta in questo collegio, depositerà una modifica al testo del decreto, limitando il numero degli appartamenti, le condizioni e i vincoli. «Questa è una battaglia per una Venezia, che vogliamo viva».

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