rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

"Favole gay", Seibezzi: "C'è l'ok del sindaco", l'Udc: "Non è vero"

Giallo sui libricini "alternativi" veneziani. La consigliera delegata è convinta di avere il nulla osta, ma c'è chi la pensa diversamente

Si intitolano "Se io fossi te", "Il piccolo uovo", "Il bell'anatroccolo e "Con tango siamo in tre". Sono i libricini dedicati ai bambini che tanto hanno fatto discutere nelle ultime settimane in laguna. Tanto da spaccare i rappresentanti della maggioranza a Ca' Farsetti e indurre il capogruppo Udc Simone Venturini a minacciare la crisi.

Ebbene, i libri sono arrivati. E a quanto pare alla fine potrebbero raggiungere gli asili e le scuole del territorio veneziano. Il nulla osta da parte del sindaco Giorgio Orsoni, secondo la consigliera delegata ai Diritti civili Camilla Seibezzi, sarebbe infatti stato "conquistato". Dopo le verifiche del caso. La consigliera, che ha sempre difeso con forza la propria posizione nonostante lo stuolo di critiche che da più punti si sono levate, ora punta il dito contro chi, senza aver visto i libri "dello scandalo", ha messo nel mirino il progetto "leggere senza stereotipi".

Ma la sua versione dei fatti viene dopo qualche ora è stata confutata dal capogruppo Udc Venturini, che in un comunicato di fuoco ribadisce la linea dura: "Come già annunciato al sindaco in occasione dell'incontro di lunedì scorso e oggi ribadito telefonicamente, l'Unione di Centro conferma che, qualora i libri oggetto delle recenti polemiche venissero distribuiti o comunque letti o divulgati ai bambini nelle scuole comunali, gli assessori UDC non esiterebbero un solo istante a rassegnare le dimissioni e i consiglieri del partito non esiterebbero un solo istante ad abbandonare l'attuale maggioranza". Dopodiché si afferma: "Il primo cittadino in queste ore ha già fermamente assicurato all'UDC che i libri, finché sarà sindaco, non entreranno mai in contatto, diretto o indiretto, con i bambini".

Chi ha ragione? Un giallo tutto veneziano. La consigliera delegata Seibezzi in giornata ha sottolineato come sui contenuti delle favole (si raccontano per esempio storie di due pinguini maschi che covano lo stesso uovo, di un cane che sogna di fare la ballerina) secondo lei non ci sarebbe possibilità di avanzare critiche credibili, se non attraverso prese di posizione ideologiche. Resta il fatto che c'è chi, anche nella maggioranza, la pensa diversamente. Per questo è probabile che la vicenda abbia ancora nuovi capitoli da scrivere.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Favole gay", Seibezzi: "C'è l'ok del sindaco", l'Udc: "Non è vero"

VeneziaToday è in caricamento