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Politica Lido / Lungomare Gabriele D'Annunzio, 2000

Ospedale al Mare, Gotthardt mette d'accordo tutti. Nel monoblocco la Casa della comunità

Le opposizioni: «Parere favorevole alla proposta di deliberazione per realizzare il parco tecnologico. Ora l’Amministrazione organizzi un’assemblea pubblica per presentare il progetto ai cittadini»

Mercoledì scorso in consiglio di Municipalità Lido Pellestrina è stata approvata la variante per l'ex ospedale al Mare e la Favorita all’unanimità. La consigliera Laura Prevedello ha ricordato che la minoranza era contraria al precedente progetto con le mega strutture turistiche. «Abbiamo sottolineato la necessità di ulteriori commissioni per un processo condiviso e partecipato e per esaminare il piano attuativo urbanistico - afferma Prevedello - e anche preso atto che la Regione ha previsto che ci sia una Casa della comunità Ulss 3 a Lido, in piazzale Ravà. Per questo abbiamo dato parere favorevole alla proposta di deliberazione per realizzare il parco tecnologico per lo sviluppo della digitalizzazione e della ricerca in ambito medico, e per il nuovo presidio sanitario. La variante garantisce la salvaguardia del patrimonio culturale, storico, architettonico e naturale».

E la missione 6 del Pnrr permette di realizzare la struttura in cui verranno riuniti i servizi territoriali del distretto, la Casa della comunità, la
continuità assistenziale per 24 ore al giorno per tutti i giorni della settimana, la presenza dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei servizi sociali del Comune. "La Casa della Comunità - si legge - è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento".

Il progetto Mare per lo sviluppo di un polo tecnologico di sanità digitale dedicato alla ricerca, all’implementazione e alla promozione di soluzioni di intelligenza artificiale nel settore medico, come dichiarato dal presidente della CompuGroup Medical, prevede la realizzazione del parco tecnologico esclusivamente nell’area di proprietà di Cassa depositi e prestiti senza interessare il Padiglione Rossi. Le strutture, in base all'atto, non potranno essere destinate a uso turistico, ed è prevista una nuova edificazione che si sviluppa in orizzontale come elemento di connessione tra i padiglioni separati, con una copertura in aree verdi con la possibilità di fruizione per il personale di “Mare”. Rimangono l’utilizzo pubblico del Teatro Marinoni e della Chiesa di Santa Maria. «Sarà necessario - argomentano i consiglieri di minoranza, il Partito Democratico, la Lista Verde Progressista e Tutta la città insieme - che a seguito della presentazione del piano urbanistico attuativo (Pua) ci sia una fase concertata e partecipata con specifiche commissioni per la valutazione degli interventi riguardanti tutte le aree e l’arenile».

Parere favorevole quindi e lo sottolinea la consigliera comunale e segretaria del Partito Democratico veneziano, Monica Sambo. «Questo nuovo progetto è la testimonianza che anche gli accordi pubblico privati hanno delle grandi potenzialità se ovviamente si guarda al benessere della collettività e non solo all’interesse del privato. Finalmente è in campo una progettazione che sicuramente è più adeguata alla storia di quello spazio, con la possibilità di portare in isola posti di lavoro a media e alta qualificazione e nuovi residenti. Rimangono ancora molti aspetti da approfondire, a partire dal destino del cosiddetto Monoblocco, e vigileremo affinché i servizi sanitari vengano incrementati o, almeno, confermati per qualità e quantità. Riteniamo opportuno che l’Amministrazione organizzi un’assemblea pubblica in modo da illustrare il tutto ai cittadini».

«Non dimentichiamo che è grazie a cittadini, comitati e associazioni che si è evitato l’ennesimo resort di lusso - sostiene il capogruppo di Tutta la città insieme, Giovanni Andrea Martini - Rimane, sempre da parte di cittadini, comitati e associazioni, la richiesta di garantire i servizi socio-sanitari esistenti e la garanzia che venga aperta la Casa di comunità al Lido. Ma, se questo avverrà, non ci sarà contrarietà per questo progetto, a dimostrazione che i veneziani non sono quelli del no, ma del no alla monocultura turistica quale unica linea di sviluppo possibile».

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