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Si alza di tono lo scontro sul referendum, Sitran denuncia il sindaco Brugnaro

Il portavoce del gruppo "Mestre-Venezia due grandi città" ha presentato una querela per abuso d'ufficio: "Pur di non dividere il Comune si è fatto approvare una clausola ad hoc"

"Brugnaro sta attentando alla democrazia e al rispetto di ogni regola (patti elettorali, regolamenti, statuto della Città metropolitana, legge Delrio, Costituzione) pur di evitare il referendum e la probabile divisione del Comune di Venezia, che gli farebbe perdere ogni ambizione politica di governo. A Venezia non lo vorrebbero di certo, e forse nemmeno più a Mestre. Non sarebbe nemmeno più il sindaco della Città metropolitana che per sua scelta rimane ente territoriale di secondo livello, e i suoi organi non potranno essere eletti direttamente dai cittadini metropolitani a suffragio universale". Con queste parole l’avvocato Marco Sitran, portavoce del gruppo civico “Mestre-Venezia Due Grandi Città” presenta la querela depositata domenica contro il sindaco Luigi Brugnaro per presunto conflitto d'interesse e per, una volta vinte le elezioni, "aver rifiutato ogni richiesta di dialogo con i promotori della proposta di legge".

"DI TUTTO PER NON DIVIDERE IL COMUNE"

Nel mirino finisce una clausola dello statuto della Città metropolitana (l'articolo 10 comma 2) secondo cui il sindaco e il Consiglio devono essere eletti a suffragio universale, direttamente dai cittadini metropolitani, a condizione non sia più necessario che non sia necessario articolare il territorio del Comune di Venezia in più Comuni. "Brugnaro, cioè, ha di fatto inteso dettare le condizioni al legislatore nazionale affinché si possa procedere all’elezione diretta, optando dunque sine die per un ente di secondo livello (fino a improbabili e comunque aleatorie modifiche legislative) pur di non dividere il Comune", attacca Sitran, nel sottolineare che c'era comunque un accordo elettorale stipulato con la Lega Nord e il candidato del Carrocco Gian Angelo Bellati.

FUTURO CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI AL TAR

"Brugnaro intende sollevare un conflitto di attribuzioni verso il Tar di poteri inesistente, sapendo di mentire e di creare un rilevante danno per i promotori del referendum che da 7 anni lavorano incessantemente per offrire nuove regole e un’amministrazione di prossimità, meno tasse e meno spesa pubblica - conclude Sitran - Con Mestre cuore della Città metropolitana e Venezia a statuto speciale. Se non lo fermiamo diventerà l’indiscusso uomo al comando che compirà la devastazione del territorio, con nuovi alberghi low cost in terraferma in funzione del turismo di massa nel nome di Venezia, che non conosce e non l’ha votato".
 

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