Scandalo Mose, entro l'estate il voto sull'arresto di Giancarlo Galan

L'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan potrebbe essere ascoltato dalla Giunta per le autorizzazioni della Camera tra 15 giorni in merito alla richiesta d'arresto nei suoi confronti spiccata dalla Procura di Venezia sullo scandalo Mose. E' ciò che si apprende al termine della riunione della Giunta stessa di mercoledì, coordinata dal relatore Mariano Rabino di Scelta Civica. Ci si basa naturalmente sulle poco più di 700 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza.

Si è dunque deciso di riaggiornare l'incontro alla prossima settimana in modo da consentire ai componenti di visualizzare il materiale contenuto nei "18 faldoni" (oltre all'ordinanza anche tutte le informative delle forze dell'ordine, per un totale di oltre 150mila pagine) che sono stati trasmessi da Venezia. La settimana seguente alla seconda riunione potrebbe quindi essere il turno della difesa di Galan.

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Ignazio La Russa, presidente della commissione, ha chiesto di valutare se il decorrere dei 30 giorni previsti per legge per emettere un parere possa essere calcolato a partire da mercoledì 11 giugno, quando è arrivata la documentazione completa, piuttosto che dal 4 giugno, data in cui è stata trasmessa la richiesta. "Cercheremo - ha risposto Rabino - di fare tutto entro il 4 luglio nel rispetto del dettato della legge".

Fra sette giorni quindi, la Giunta si riunirà nuovamente per esaminare gli atti con una decisione - con voto - che dovrebbe arrivare entro un mese. Probabile, in ogni caso, che il voto dell'Aula sulla richiesta di arresto di Galan avvenga comunque entro l'estate. "Da quando finiamo per il voto dell'Aula bastano anche 24 ore", ha fatto notare La Russa.