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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Uniti contro Brugnaro. La Sinistra verso il voto cerca l'intesa con Pd, associazioni e 5 Stelle

«No al primato dei partiti sui comitati». In un documento la sintesi sulle partite strategiche come le navi: «Applicazione immediata del Clini-Passera». Si lavora già anche sui nomi

Mai momento è stato più favorevole per ritrovare l'unità. Così è stato al governo. Così dovrà essere per molte forze politiche, che rappresentano la sinistra veneziana, e per altre, meno politiche e più associative, che si sono formate in contrapposizione all'attuale governo della città. «Nessun primato dei partiti sui comitati. L'impegno unitario parte dal denominatore comune: contrastare il sindaco Brugnaro e le politiche condotte negli ultimi 4 anni e mezzo a Venezia e nella città metropolitana». Giovedì, 12 settembre, al Municipio di Mestre Sinistra italiana, Articolo Uno, Verdi, Rifondazione comunista e Possibile hanno presentato un documento che ha già raccolto alcune adesioni. Lista Casson, pur presente al tavolo, al momento non sottoscrive «per rispetto della componente civica che si sta formando», dice. La volontà di creare un fronte unico è ribadita dal presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin: «Non c'è ancora un nome da contrapporre a Brugnaro, ma - dice - non siamo lontani. Potremmo sceglierlo perché emerge un forte consenso verso un lui o una lei, o semplicemente attraverso la modalità classica delle primarie». Nessun ragionamento su un logo comune al momento, visto come fuorviante.

Convergenze

«Siamo cittadine e cittadini provenienti da esperienze politiche, culturali, associative, legate ai mondi dell’ambientalismo e della sinistra. Siamo persone interessate al futuro delle nostre comunità», si legge nell'introduzione. Fra gli aderenti: Flavio Albertini, Fabio Amadi, Isabella Aprile, Antonio Balzano, Luca Baso, Aldo Bastasi, Arianna Benetello, Alessandra Bertotto, Gianfranco Bettin, Angelo Boldrin, Nicoletta Bortolozzo, Sandro Bullo, Michela Calderaro, Roberto Caligaris, Alberto Cancian, Enzo Castelli, Maria Ceraolo, Moreno Chinellato Marino Chiozzotto, Stefano Codato, Vera Costantini, Roberto D'Agostino, Sara Da Preda, Teresa Dal Borgo, Michele De Col, Massimo De Grandi, Vincenzo De Nardo, Loris De Rossi, Franco Donati, Maurizio Enzo, Giorgio Favero, Roberto Ferrucci, Maria Forza, Carla Furiato, Pierandrea Gagliardi, Luigi Gasparini, Roberto Gentilomo, Lisa Gerosa, Antonio Infante, Massimo Lanza, Gemma Lunian, Lorenzo Luxardi, Renata Mannise, Angelo Marzollo, Anna Messinis, Luciana Mion. Michele Mognato, Delia Murer, Yaser Odeh, Renato Panciera, Gabriele Piasentini, Roberto Pilla, Alessandra Regazzi, Francesco Roccaforte, Ilaria Sainato, Gabriele Scaramuzza, Pier Paolo Scelsi, Gianluca Schiavon, Cristiano Scibola. Antonio Sicilia, Marco Simonetto, Mario Silotto, Mario Torcinovich, Gianluca Trabucco, Maurizio Vezzà, Andrea Viaro, Paola Vincenzi, Lorenzo Visentin, Luana Zanella, Davide Zoggia».

Grandi navi

«Perché negarlo - dicono - ci siamo trovati sullo stesso fronte in molte battaglie. Temi come le grandi navi, il turismo, l'ambiente, le politiche sociali, il lavoro, hanno fatto emergere molte più uguaglianze che differenze». Punti in comune tanto importanti da far pensare di tenere assieme la compagine di sinistra, comitati e associazioni e perfino il Partito Democratico e i 5 Stelle. Anche a loro il documento è stato fatto pervenire. «Pensiamo che il tempo che ci separa dalle amministrative sia poco - dice Gianluca Trabucco di Articolo Uno -. Su un tema come le grandi navi, ad esempio, si parte chiedendo immediata applicazione del decreto Clini Passera del 2013. Via le navi oltre le 40 mila tonnellate dal canale della Giudecca e dal Bacino San Marco».

Turismo

«Va governato, non subìto - si legge nel programma - anche a Mestre. Non si possono proporre espedienti come i tornelli conta persone o la tassa di sbarco. È indispensabile definire la soglia di carico e puntare a una riduzione del numero complessivo dei visitatori. Quindi introdurre un sistema di prenotazione obbligatoria a partire dai gruppi, stabilire il blocco dei cambi di destinazione d’uso e di aperture di nuovi alberghi, intervenire sulle affittanze turistiche e promuovere agevolazioni a chi affitta a residenti e a coloro che studiano o lavorano a Venezia. Va anche rovesciata la mentalità di promozione dell'Arsenale - si aggiunge - completamente turistica. Ci sia il Comune come protagonista, non le iniziative basate sugli yacht di lusso».

Donne

«Sicurezza e inclusione - le parole d'ordine secondo Maria Ceraolo di Possibile -. Il Comune dovrebbe farsi promotore del diritto alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, con una maggire accessibilità ai nidi e con uno sguardo di genere nell'organizzazione sociale della città, per la residenzialità e le politiche pubbliche». «Bisogna lavorare anche sulla sicurezza - dice Delia Murer di Articolo Uno - rafforzando i centri antiviolenza e le case protette. Negli anni passati c'era stata una collaborazione tra privato e pubblico sul sociale. Venezia aveva servizi all'avanguardia e deve continuare a dare qualità su un tema centrale come quello della violenza. Ripristinare il centro donna - chiede Murer - la bella anomalia della città era la presenza sia del servizio comunale che dei gruppi in forma autonoma. Poi abbiamo fatto dei passi indietro». 

Sicurezza

«Devono tornare i servizi di strada che il sociale aveva. Siamo la città con il primato delle morti per droga. Questo non è risolvibile solo con l'incremento forze dell'ordine. Sgominata la cellula di spaccio dell'eroina gialla a Mestre, è poi ritornata. La polizia stessa ammette che all'azione repressiva occorre accompagnare quella sociale. La forza da sola non basta».

Percorso

Lista Casson ribadisce la «vicinanza durante la gestazione del documento, l'adesione nella sostanza, ma non la sottoscrizione. Per mantenere - spiega - il ruolo di terminale di input che arrivano dalla cittadinanza. Speriamo nell'adesione di altre liste civiche e partiti, aspettando che si rinsaldi la compagine per contrapporsi a questa amministrazione». Mentre Articolo Uno si sofferma sul «grande passo avanti rispetto ai 100 tavoli di confronto del Pd, perché indica i punti politici sui quali aprire un dibattito. Dal Pd ancora non è uscita una proposta articolata». «Stiamo discutendo anche con movimenti come Poveglia e No grandi navi, che comunque mantengono l'autonomia dalla politica. Anche i 5 Stelle esamineranno questo percorso - dice Sinistra italiana -. Per ora «no» alla foto di gruppo al termine della presentazione.

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