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Il festival delle triple manda la Reyer in paradiso, Scavolini Pesaro asfaltata

Il punteggio dice tutto: 87 a 61 per Venezia, con un Clark stratosferico che mette a referto 25 punti e la squadra che fornisce una prestazione collettiva maiuscola. Marchigiani annichiliti

Stesse squadre, esito opposto. A differenza della partita di Coppa Italia di nove giorni fa, stavolta è Venezia a ingabbiare la Scavolini Siviglia Pesaro con una difesa gagliarda e un attacco veloce e fluido. Alla fine del primo tempo il tabellone del Palaverde recitava già 45 a 31 per l'Umana, e dopo l'intervallo per gli ospiti si è fatto buio pesto. Sulla sirena conclusiva il tabellone luminoso segnava 87 a 58 per gli orogranata, risultato inimmaginabile alla vigilia. Keydren Clark è tornato a bucare la retina con la sua mano torrida dalla lunga distanza: alla fine 25 punti per lui, che fanno il paio con i 33 segnati contro Cantù. L'Umana ha sfruttato a pieno la sua arma offensiva più letale: il pick and roll.

 

I marchigiani, infatti, a differenza del match di Final Eight, non sono riusciti a trovare le contromisure per limitare i piccoli di colore veneziani. Da Guido Meini tanta sostanza, mentre per Szymon Szewczyk canestri da fuori e da sotto importanti, portando spesso a scuola il lungo avversario Lydeka. Oggi poi tutti i giocatori veneziani vedevano il canestro grande come una vasca da bagno. Nel terzo quarto Bowers, Clark e Young si sono iscritti al festival delle triple e non hanno mai smesso di bombardare dalla lunga distanza Pesaro, che a sua volta si è sciolta come neve al sole di fronte alle difficoltà fisiche di Cusin e alla scarsa vena dei suoi fari offensivi. Primo tra tutti Jumaine Jones, impalpabile, e Daniel Hackett.

 

Alla festa orogranata si sono iscritti anche i comprimari della squadra. Daniele Magro con 4 punti ha dimostrato solidità e voglia. Minuti importanti per lui sul parquet, mentre Giovanni Tommassini ha segnato da dietro l'arco dei tre punti con freddezza da veterano. Gloria anche per capitan Causin, il cui ingresso in campo è stato accolto con un'ovazione dalle tribune. Per due quarti cmunque la partita è stata più accademia che altro. Merito di una squadra, quella allenata da coach Mazzon, che ha incanalato la voglia di rivincita in modo positivo. Fornendo forse la migliore prestazione stagionale.

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