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Chiuso di nuovo il bar da Giorgia: controlli "Alto impatto" estesi su Mestre

In viale San Marco nel primo pomeriggio la polizia amministrativa della questura e la polizia locale hanno sospeso il locale per 15 giorni

Un anno dopo lo stop imposto per motivi di sicurezza e ordine pubblico, ieri questura e polizia locale sono tornate in viale San Marco a chiudere di nuovo il bar Giorgia per 15 giorni. «Ci hanno detto che c'erano qui persone che non dovevano esserci, ma noi non sappiamo chi siano e cosa abbiano fatto», dice una giovane cittadina cinese aprendo appena uno spiraglio della porta e mettendo fuori la testa. Il 18 maggio del 2022 con analogo provvedimento del questore di Venezia, ai sensi dell'articolo 100 del Tulps (che sospende una licenza per disordini, tumulti o per la frequentazione di persone pregiudicate e pericolose) l'esercizio era stato sospeso. Circa una settimana fa erano ricominciati i problemi e anche le discussioni tra i titolari e i residenti del vicinato tornati a segnalare disturbo della quiete e schiamazzi durante la notte e le prime ore del mattino.

Il racconto di viale San Marco

«Fino alle 2.30 sono stato lì con i carabinieri e il proprietario del bar, un cittadino cinese, che ha cercato di colpirmi - aveva denunciato un inquilino del viale nei primi giorni di agosto - Ho visto ragazzi alterati che istigavano il proprietario ad aggredirmi. Ho denunciato tutto ai militari, ho spiegato che mentre con altri locali accanto siamo riusciti a parlare, e hanno capito le nostre esigenze, con i titolari del bar Giorgia non c'era stato niente da fare e avevano conitinuato a tenere le saracinesche dell'attività aperte anche fino alle 4 del mattino». Due o tre giorni fa il nuovo blitz della polizia. «Stavolta sono arrivati con i cani anti droga - racconta lo stesso residente - Hanno perlustrato dentro e fuori il locale e nelle ore successive è tornata la calma. Io stavolta non avevo segnalato. Probabilmente già solo l'avviso delle forze dell'ordine aveva fatto calare risse e schiamazzi: ringraziamo per questo il questore». Gli accertamenti hanno portato a verificare come il bar fosse divenuto luogo di abituale frequentazione di persone pregiudicate, senza fissa dimora, e punto di riferimento per gli assuntori di stupefacenti. Gli agenti, nel corso dell’operazione, hanno controllato numerosi avventori e fermato alcuni stranieri con precedenti penali in materia di spaccio.

Blitz e controlli di polizia, identificazioni, monitoraggio dei punti critici e ispezioni ai locali, oltre all'opera dei servizi sociali del Comune, intanto vanno avanti. Proseguono anche con operazioni straordinarie le attività interforze ad "alto impatto" con misure repressive o preventive, come la chiusura del locale, in tutto il territorio mestrino, coordinate dal prefetto Michele Di Bari e organizzate dal questore Gaetano Bonaccorso. 

Truffa dei volantini

Proprio ieri hanno messo in guardia dai "volantini truffa" con l’intestazione del ministero dell’Interno che invitano i non residenti a lasciare l’abitazione per rientrare nel luogo abituale di dimora. Affissi sulle facciate di alcuni condomini, invitano gli occupanti a lasciare libere le case per un controllo delle autorità. Forze dell'ordine e polizia locale hanno rassicurato garantendo la falsità di questi documenti, dove perfino si ricorda l'obbligo di presentare documenti d'identità e il contratto di locazione o affitto che comprovi la legittima presenza in queste abitazioni. «La provenienza di questi volantini - sottolinea la prefettura - non è riconducibile ad alcuna autorità istituzionale ma risiede nel tentativo di alcuni malviventi di introdursi indisturbati nelle abitazioni. L'obiettivo dei truffatori è quello di generare allarme e preoccupazione soprattutto fra le persone più fragili per facilitare l'accesso a estranei inducendo a lasciare le case incustodite in modo da poter rubare più facilmente denaro, gioielli e preziosi» (foto sotto: volantino truffa).

Il volantino truffa

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