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Mestre Mestre Centro / Piazzale Luigi Candiani

Progetto Comune punta su Mestre, la frazione più grande d'Italia

Faccini dialoga con nove interlocutori, esponenti di categorie professionali e sociali che vivono la realtà. «Puntare di più su bambini, famiglie e studenti. Servono più luoghi di aggregazione e di socialità spontanea»

"Mestre, una città non comune": al Candiani una tavola rotonda su presente e futuro cittadino. A organizzarla ieri il comitato civico popolare Progetto Comune, fondato nel 2020. L'assessore all'Urbanistica e all'Ambiente Massimiliano De Martin ha preso parte al dibattito. «Mestre non è più Comune a sé dal 1926, ma è la frazione più grande d'Italia - ha spiegato la presidente del comitato Maria Laura Faccini in apertura di convegno - Ora ha necessità di dialogare e farsi ascoltare dagli amministratori cittadini. Serve capire quali sono le risorse e le capacità che la terza città del Veneto può mettere in comune».

La fondatrice ha poi parlato di «potenzialità inespresse o soppresse», complementari a quelle veneziane, nuovi progetti per la residenzialità, possibilità di posti di lavoro. «Un luogo che può diventare attrattivo per gli studenti universitari, che poi potrebbero essere invogliati a restare. Un processo di rigenerazione urbana per rinnovare Mestre, che oggi è una "factory town" meno competitiva rispetto ad altre città della terraferma veneta». Il comitato Progetto Comune nei mesi scorsi ha avviato il proprio dialogo con nove interlocutori, esponenti di diverse categorie professionali e sociali che vivono la realtà mestrina, e che hanno formulato alcune proposte per sviluppare le potenzialità di Mestre e della terraferma dal punto di vista economico, sociale, ambientale, urbanistico, sportivo, culturale, della sicurezza, come annunciato nella presentazione dell'iniziativa.

I relatori hanno esposto uno dopo l'altro le proprie idee. Tra i temi trattati la necessità di rinnovare Mestre dal punto di vista urbanistico, creando nuovi accessi e liberando suolo. Accrescere i servizi alla cittadinanza anche sportivi e ricreativi per renderla più vivibile. Da più parti è stata sottlineata la bellezza della città e il suo sviluppo intervenuto negli ultimi anni, manifestando tuttavia la necessità di attrarre giovani di passaggio in città affinché restino a viverci e la ripopolino. Mestre, a parere dei relatori, dovrebbe essere più amica di bambini e famiglie, con più luoghi di aggregazione e di socialità spontanea, che diano spazio per esprimersi alla sua potente forza associativa.

Per farlo, si è sottolineata l'imporanza di un percorso di consapevolezza da parte dei cittadini, soprattutto i più giovani, che dovrebbero sentirsi coinvolti in prima persona e motivati all'impegno concreto per cambiare le cose. È stata evidenziata inoltre la necessità di accrescere i servizi a favore delle famiglie dei malati oncologici. Ne è emerso il quadro di una città che per il futuro deve puntare sulla sosteniblità e la tutela ambientale, apprendendo dal proprio passato e lottando con orgoglio per affermare la propria identità. Presenti inoltre al convegno, che è possibile rivedere sul canale Youtube del comitato, anche rappresentanti dell'Ava, l'associazione veneziana albergatori, del Centro studi storici di Mestre del comitato "Mestre domani" e di "Panathlon Mestre".

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