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La Torre di Mestre tocca il cielo, a fine aprile il taglio del nastro VD

Appartamenti milionari e ristorante panoramico. Entro sabato posizionato l'ultimo piano, arrivando a 75 metri: "Studi legali e privati interessati"

Ora davvero si è toccato il cielo, raggiungendo quei 75 metri di altezza che costituiscono il traguardo finale della "Hybrid Tower" che sorge nell'area dell'ex cantiere Actv di Mestre. Entro venerdì, o alla peggio entro sabato mattina, infatti, grazie a una gru alta cento metri verrà posizionato anche l'ultimo piano dell'edificio, alla cui sommità sorgerà un ristorante panoramico con vista su Venezia. Le trattative sono già in corso con dei privati sia per l'area ristorazione, sia per la caffetteria, ma alla porta ci sono anche studi legali e qualche danaroso imprenditore che ha voluto informarsi sui quattro appartamenti di lusso che troveranno spazio tra i quindici piani complessivi della torre. Serviranno tanti soldi per accaparrarsene uno, specie quello che occuperà due piani della struttura. Già solo il costo degli ascensori (tre metri al secondo) è rappresentativo dello sforzo delle Cervet srl, società di promozione e sviluppo immobiliare di Mirano diretta dall'imprenditore Francesco Fracasso. E del costo al metro quadro piuttosto elevato delle strutture residenziali.

Tra venerdì e sabato, come nel gioco dei Lego, saranno quindi collocati gli ultimi impalcati già assemblati a terra che andranno a formare l'ultimo piano panoramico della torre, che avrà una vista a 360 gradi. Vetro in ogni parte possibile della torre (il cemento sarà visibile in corrispondenza dei piani di calpestio e poco altro), dopodiché appuntamento tra fine aprile e inizio maggio per il taglio del nastro. Quando la struttura sarà ultimata. "Entro la primavera sarà tutto concluso - dichiara Fracasso - abbiamo già chi si sta interessando agli spazi". Un imprenditore mestrino che lavora in tutto il mondo giovedì a Milano avrebbe già rizzato le antenne, poi seguono due studi legali veneziani e tre privati per l'area ristorazione, bar e spa. Spazi da 200 metri quadri per piano. Dopodiché spazio anche per i giovani, con l'ex sala Monteverdi, e i parcheggi che diventeranno di sera e notte dei luoghi di aggregazione con spazio per eventi all'aperto e concerti. "Una torre ibrida come lo sono diventate le nostre vite - dichiara l'architetto Flavio Albanese, dello studio ASA, colui che ha concepito il progetto - solo il tempo ci potrà dire se questa è buona architettura, l'obiettivo è conferire a chi la vivrà un po' di felicità. Mestre deve avere uno scatto d'orgoglio, non è subalterna a Venezia. La gente vive qui, non in laguna".

Di fatto si tratta di un grosso intervento di riqualificazione urbana (solo per le bonifiche sono stati stanziati due milioni di euro, visto ciò che si trovava nel sottosuolo dell'ex deposito Actv) in cui il privato e pubblico sono andati a braccetto. Prima tappa a novembre con l'apertura dell'area commerciale (Interspar e McDonald's), poi toccherà alla torre, infine al palazzo di edilizia residenziale convenzionata: "Il progetto per la terza fase dovrebbe partire a fine aprile - sottolina Fracasso - siamo in trattativa per la vendita a un fondo istituzionale che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti".

PARLA IL PROGETTISTA E DIRETTORE DEI LAVORI, INGEGNERE ANDREA BERRO

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